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03/06/2017

Il “tedesco” zittisce ogni dissenso dentro il M5S sulla legge elettorale

Il tedesco si sa non ammette repliche nè dissonanze. E di fronte al “tedesco” anche il M5S deve adeguarsi. Lo afferma senza concedere nulla il garante del movimento, Beppe Grillo, sul suo blog. “La legge elettorale sul modello tedesco“è stata votata a stragrande maggioranza dai nostri iscritti con oltre il 95% delle preferenze” e ora “i portavoce del MoVimento 5 Stelle devono rispettare questo mandato”.

Beppe Grillo ha stroncato così ogni dissenso interno al Movimento Cinque Stelle contro la legge elettorale sul modello tedesco. Uno stop perentorio ai malumori espressi ieri da diversi esponenti Cinque Stelle, tra cui Roberto Fico e Paola Taverna. “Il testo depositato in commissione mercoledì sera corrisponde al sistema votato dai nostri iscritti: proporzionale con 5% di sbarramento e divisione tra seggi proporzionali e collegi uninominali con predominanza dei primi per assegnare i seggi”. Quindi, scrive Grillo, “se gli altri partiti non cambieranno idea, i portavoce del MoVimento 5 Stelle in Parlamento voteranno a favore del testo, come deciso dai nostri iscritti che hanno e avranno sempre l’ultima parola su tali questioni. Vogliamo garantire agli italiani che potranno votare al più presto con una legge elettorale costituzionale”.

Grillo interviene anche nel merito, per spiegare che “le differenze esistenti con il modello tedesco sono dovute alle diversità dell’assetto costituzionale esistenti tra la Germania e l’Italia. In Italia il numero dei parlamentari non può essere modificato perchè è fissato dalla Costituzione. Il tedesco non prevede preferenze, ma prevede liste talmente corte da renderle superflue, che sono proprio quelle raccomandate dalla Corte costituzionale nella sua sentenza ammazza-Porcellum perché in grado di far riconoscere gli eletti agli elettori, e in ogni caso il MoVimento 5 Stelle indirà le parlamentarie online che si svolgeranno su Rousseau”. Poi la frecciata: “Non ci interessa garantire la rielezione di questo o quell’altro portavoce. Quello che conta è far rispettare il nostro metodo e garantire al Paese di avere una legge elettorale costituzionale, non il Verdinellum”.

Insomma, “il proporzionale tedesco non è il nostro modello ideale, ma è un sistema costituzionale che può diventare legge solo grazie a noi”. Cercando al tempo stesso di migliorare il testo, in particolare con un premio di governabilità per il primo partito: “Come gli iscritti hanno deciso, stiamo cercando di inserire alcuni correttivi di governabilità che possano evitare il grande inciucio post elettorale. Correttivi che potrebbero permettere ad un solo partito di avere la maggioranza dei seggi in Parlamento raggiungendo circa il 40% dei voti. Il proporzionale tedesco ha garantito al partito della Merkel il 49% dei seggi con il 41% dei voti. Noi vogliamo qualcosa di più per favorire ulteriormente la governabilità”.

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