Grande manifestazione a Trieste con Sasha Colautti e Augustin Breda, colpiti dalle multinazionali Wartsila ed Electrolux perché non piegano la testa, né la volgono da un’altra parte, di fronte al supersfruttamento del lavoro.
Eravamo in tanti con loro, a sfidare un caldo africano e la passività e l’indifferenza di chi si è rassegnato. Eravamo tante e tanti consapevoli che se toccano uno toccano tutti. Perché i padroni, il potere economico, i loro politici VOGLIONO COLPIRE TUTTI. Per questo aggrediscono chi non ci sta, temono il contagio della ribellione perché in fondo sanno il male che stanno facendo. E sanno che quei sindacati che firmano contratti vergognosi come quello dei metalmeccanici, con poco più di un euro di aumento mensile, non rappresentano il vero sentire dei lavoratori, anche della maggioranza che ancora sta con loro.
I padroni sanno che i lavoratori dicono sì solo perché sono sotto ricatto, ma che non pensano affatto di accontentarsi per sempre di ciò di cui si accontentano i sindacati complici. Semplicemente i lavoratori aspettano con rabbia e speranza e guardano con trepidazione e affetto a chi non si arrende, ai sindacalisti scomodi e onesti, a chi lotta con loro. Per questo il padrone colpisce con violenza, perché ha paura che l’esempio della schiena dritta dilaghi.
Il potere politico, a sua volta, autorizza oggi il ritorno al peggiore fascismo aziendale col Jobsact, mentre con le leggi Minniti usa la forza dello stato per colpire ogni ribellione sociale. Ma anche qui c’è chi non si piega, come hanno gridato i tanti migranti presenti al corteo.
Sasha ha detto no all’ultimo contratto, ha abbandonato il posto di segretario della Fiom e ha aderito alla USB. Per questo è stato colpito da Wartsila. Augustin ha contestato tutti gli accordi che hanno imposto ai lavoratori Electrolux condizioni di lavoro inumane. Per questo è stato licenziato. I sindacalisti scomodi sono coloro che rompono i giochi già fatti tra il potere e la complicità sindacale. E i sindacati scomodi sono quelli che non antepongono la propria sopravvivenza ai diritti e alla dignità del lavoro, che non scambiano questi con quella.
La USB è un sindacato scomodo che ha speso se stesso a sostegno dei sindacalisti e dei lavoratori che non piegano la testa. Il successo della manifestazione di Trieste dimostra che non solo si deve, ma si può davvero resistere e lottare. Grazie anche a Sasha e Augustin.
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