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28/08/2017

Marx, i comunisti, il general intellect

di Giovanni Bacciardi

Mi sono: chiesto perché i marxisti ortodossi (che poi non lo sono del tutto) si rifiutano di affrontare il tema del general intellect? Intanto perché fanno riferimento al Marx che descrive il capitalismo della sua epoca ma soprattutto perché pensano che l’argomento porta come ha portato molti apologeti del general intellect a sminuire se non annullare il ruolo della classe operaia.

Questo è un errore gravissimo. La tesi di Marx sul general intellect se affrontata nei giusti termini porta invece al contrario. Vediamo perché.

Marx dice che l’individuo sociale produce valore senza un ritorno in termini di salario e che questa produzione man mano che il capitalismo si sviluppa diviene sempre più determinante. Dunque si può pensare che la produzione della classe operaia assuma sempre meno rilevanza.

Non è così. Vediamo perché.

Marx afferma che la classe operaia in questo contesto oltre che essere capitale variabile è anche capitale fisso. Cosa vuol dire Marx? Vuol dire che la classe operaia oltre a produrre plusvalore trasferisce il valore prodotto dal general intellect nel profitto. Senza la classe operaia questo valore non si trasformerebbe mai in profitto. Ciò’ detto significa che la classe operaia raddoppia il suo ruolo in quanto raddoppia la sua funzione: produce e trasferisce.

Continuo a pensare che le difficoltà dei comunisti a rappresentare la classe operaia in questa doppia funzione e più in generale a rappresentare il blocco sociale di classe che includa la funzione del general intellect stia proprio in questa incomprensione.

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