Il capo di un gruppo armato siriano ha rivelato i "contatti e la cooperazione diretta" della sua fazione con le forze armate del regime di Tel Aviv (IDF).
Secondo il 'Time of Israel', Abu Hamad capo di un gruppo armato, ha ammesso che i suoi uomini "hanno avuto contatti diretti con Israele per ricevere il sostegno" da questo regime.
Abu Hamad ha quindi rigettato le affermazioni dell'esercito israeliano, il quale ha sempre sostenuto di inviare aiuti solo ai civili e alle organizzazioni non governative situate sul confine siriano con i territori palestinesi occupati.
In dichiarazioni rese in una videoconferenza con i giornalisti tramite Skype, e da una casa ben arredata che si trova nella parte non occupata del Golan nella provincia meridionale siriana di Quneitra, Abu Hamad, incappucciato per evitare di essere identificato, ha riconosciuto che il regime di Tel Aviv ha anche offerto aiuto ad altre bande armate nella zona.
Tuttavia, il leader terrorista ha rifiutato di specificare i nomi dei gruppi, tanto meno il proprio, temendo di perdere l'assistenza israeliana, aggiunge il sito web israeliano.
Questa testimonianza è l'ennesima conferma dell'appoggio di Israele ai gruppi armati che combattono contro il legittimo governo siriano. Anche l'ONU, lo scorso 15 giugno, rivelò l'esistenza di contatti diretti tra Israele e i gruppi terroristici come Al Nosra, braccio di al Qaeda in Siria.
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