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29/08/2017

Arriva il Reddito di Inclusione. Propaganda e realtà dei fatti

Il governo ha deciso di varare il “reddito di inclusione” propagandato come “un sostegno alle famiglie più deboli”. Ma abbiamo imparato da decenni a diffidare di ogni annuncio di questo tipo. In fondo, anche il Jobs Act viene ancora spacciato come un incentivo alle assunzioni e alla “buona occupazione”, anche se dopo tre anni è chiarissima la sua funzione di precarizzazione totale del lavoro, libertà di licenziamento, compressione dei salari, ecc.

Proprio per questo vi proponiamo una doppia lettura. La prima, vaghissima ed esultante, è quella di Repubblica, organo ufficiale del governo che rende praticamente inutile l’ufficio stampa di Palazzo Chigi.

La seconda è quella – sintetica ma precisa – fatta dall’Usb, il sindacato di base che più di tutti si candida a ricoprire il ruolo di sindacato generale, concretamente alternativo alla “triplice dei complici”.

Gli elementi che dovrebbero mettere tutti in sospetto sono facili da individuare.

a) Il Reddito di inclusione (Rei) sostituisce altre due forme di sostegno al reddito (il Sostegno all’inclusione attiva – Sia – e l’Asdi, l’Assegno di disoccupazione), ricalcando di fatto le caratteristiche del primo.

b) L’importo del Rei è decisamente miserevole – dai 190 fino ai 485 euro – e molto inferiore all’attuale (e insufficiente) Assegno di disoccupazione, che corrisponde invece “al 75% della retribuzione media mensile imponibile ai fini previdenziali degli ultimi quattro anni”; un cifra variabile con il livello della perduta retribuzione, tanto che la stessa legge imponeva un limite (“l’importo della prestazione non può superare il limite massimo di 1.300 euro”) e una riduzione del 3% ogni mese per “incentivare la ricerca di una nuova occupazione”).

c) I requisiti particolarmente restrittivi per l’accesso alla prestazione (come per l’attuale Sia; unica differenza il livello dell’Isee, ora a 6.000 euro invece che a 3.000) e le “condizionalità” (mettersi in mano ai servizi sociali, nel frattempo ridotti alla paralisi a causa dei tagli al bilancio).

d) Le risorse finanziarie ridicole (1,7 miliardi), sufficienti per poco più di mezzo milione di famiglie (il “familismo” è la filosofia dominante di questa misura); lo stesso governo dice di sperare bastino per “660mila”.

In pratica, il Rei non si discosta molto dalla famosa “social card” di Giulio Tremonti. Con la differenza che quella misura ridicola, se non altro, non era sostitutiva di altre forme di sostegno al reddito ben più consistenti.

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La propaganda di Repubblica

Reddito di inclusione, dal primo gennaio arriva il sostegno per le famiglie più deboli

Con il via libera definitivo dopo il secondo esame in consiglio dei ministri decolla ufficialmente il Reddito d’inclusione (ReI), lo strumento di contrasto alla povertà che sostituisce il Sostegno all’inclusione attiva (Sia) e anche l’Asdi, l’Assegno di disoccupazione e che partirà il prossimo primo gennaio. La misura consiste in un assegno mensile di importo variabile dai 190 fino ai 485 euro in caso di famiglie molto numerose per una durata massima di 18 mesi e sarà necessario che trascorrano almeno 6 mesi dall’ultima erogazione prima di poterlo richiedere nuovamente.

Beneficiarie della misura saranno le famiglie con un Isee non superiore ai 6mila euro, un valore del patrimonio immobiliare, diverso dalla prima casa, non superiore ai 20 mila euro e un patrimonio mobiliare massimo tra i 6 mila e i 10 mila euro a seconda del numero dei componenti del nucleo. Priorità, almeno nella fase iniziale di introduzione, alle famiglie con figli minorenni o disabili, donne in stato di gravidanza o disoccupati over 55.

Nelle intenzioni del governo, aveva spiegato il ministro del Lavoro Giuliano Poletti dopo il primo via libera a giugno, lo strumento dovrebbe coinvolgere circa 660 mila famiglie, di cui 560 mila con figli minori. Sul tavolo il governo ha messo 1,7 miliardi di euro destinati a crescere ad almeno 2 miliardi l’anno. Lo strumento di accesso al beneficio sarà la carta Rei, dove verrà materialmente caricato l’importo. Si tratta di una carta con cui sarà possibile acquistare una serie di beni, utilizzabile anche come bancomat per prelevare fino alla metà dell’importo erogato mensilmente. Contestualmente alla ricezione del sostegno, i beneficiari dovranno però partecipare a un progetto di reinserimento sociale e nel mondo del lavoro.

Il provvedimento fissa però dei paletti per l’accesso alla misura. Non potranno ottenere il Rei i proprietari di imbarcazioni, o auto e moto immatricolati nei 24 mesi precedenti la richiesta del sussidio.

Soddisfatto il premier che su Twitter ha commentato: “Via libera definitivo al Reddito di Inclusione. Un aiuto a famiglie più deboli, un impegno di Governo Parlamento e Alleanza contro povertà”.

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La realtà del provvedimento, nell’analisi critica dell’Usb, che prende in esame anche il “reddito di cittadinanza” proposto dai Cinque Stelle ed avanza una proposta alternativa originale e realistica.

1 La povertà in Italia

Quanti sono i poveri in Italia

L’ISTAT calcola la stima della povertà secondo due distinte misure: povertà assoluta e povertà relativa. I dati del 2016 stimano che:

• gli individui che vivono in povertà assoluta ammontano a 4 milioni e 742mila (7,9% della popolazione) e riguardano 1 milione e 619mila famiglie (6,3% delle famiglie residenti);

• gli individui che vivono in povertà relativa ammontano a 8 milioni 465mila (14,0% della popolazione), per un totale di 2 milioni 734mila famiglie (10,6% delle famiglie

Chi colpisce di più

La povertà, sia assoluta che relativa, colpisce soprattutto la famiglie numerose, con 4 o 5 e più componenti e con minori, la famiglie giovani dove la persona di riferimento ha meno di 35 anni e il cui titolo di studio posseduto è al massimo la licenza elementare.

I working poor

Le famiglie in povertà assoluta la cui persona di riferimento può contare su un’occupazione (working poor) rappresentano il 6,4% (il 10,2% se si considera la povertà relativa) e particolarmente sfavorite risultano le famiglie di operai assimilati (12,6% in povertà assoluta e il 18,7% in povertà relativa), mentre tra i non occupati è colpito soprattutto chi è in cerca di occupazione (23,2% in povertà assoluta e il 31,0% in povertà relativa).

2 Il dibattito in UE sul reddito minimo europeo

Punti di partenza

Vi è una proposta del parlamento europeo che verrà votata dalla Commissione europea a fine settembre: istituzione di un regime RM in tutti i paesi costituito da misure (prestazione economica + accesso agevolati ai servizi) per coloro che hanno un reddito insufficiente.

- La relazione mette in luce la difficoltà di tutti gli schemi di risolvere i problemi dei cittadini in difficoltà: tendenza all’irrigidimento delle condizionalità, aumento della selettività.

- Le riforme sul MDL e il consolidamento dei bilanci hanno acuito le disparità tra paesi. La riduzione della spesa pubblica (sanità, alloggi, istruzione e protezione sociale) ha aggravato le condizioni dei più fragili.

- Il RM funge da stabilizzatore automatico in caso di importanti crisi (effetto anticiclico).

- Gli studi della Banca mondiale concludono che la povertà incide negativamente sulla crescita economica

Perché conviene

- Le politiche a sostegno delle fasce più svantaggiate andranno a vantaggio di tutta l’economia dell’UE e saranno tendenzialmente stabili sul bilancio

- L’FMI (Fondo Monetario Internazionale) sottolinea che: se la quota di reddito aumenta di 1 punto per il 20% delle persone che si collocano nella fascia superiore dei redditi, il tasso d crescita del PIL si riduce dello 0,08 punti percentuali nei successivi 5 anni. Viceversa, ad un aumento di reddito di un punto percentuale per quelle persone che si collocano nel 20% di reddito più basso, è associato un tasso di crescita del PIL dello 0,38% .

Conclude

In sede di definizione delle politiche macro-economiche tenere conto di garantire l’accesso ai servizi sociali pubblici finanziati adeguatamente e sistemi di sostegno economico ai più fragili.

3 Principali elementi del Reddito di inclusione

Che cosa è il Reddito di inclusione e come si compone

E’ una misura nazionale di contrasto alla povertà presentata come universale, ma nei fatti categoriale (selettiva)

Si compone di 2 parti:

a) Beneficio economico erogato attraverso una Carta di pagamento elettronica (Carta REI)

b) Progetto personalizzato di attivazione e inclusione sociale e lavorativa.

Il REI condiziona l’erogazione del sostegno economico all’adesione di un progetto personalizzato di attivazione sociale e lavorativa. La misura entrerà in funzione dal 1° gennaio 2018.

Beneficiari

Beneficiari della misura non sono gli individui, ma i nuclei familiari che risultano al di sotto della soglia di stima della povertà assoluta: circa 500 mila famiglie, di cui 420 mila con minori. Le persone potenzialmente coperte dal REI sono complessivamente quasi 1,8 milioni, di cui 700 mila minori.

Risorse finanziarie

Per finanziare il Reddito di inclusione è stato istituito il Fondo nazionale per la lotta alla povertà e all’esclusione sociale, con una dotazione strutturale che l’ultima legge di bilancio ha portato a circa 1,7 miliardi di euro dal 2018 fino ad arrivare a oltre 2 miliardi di euro dal 2019.

Non meno del 15% del Fondo povertà verrà destinato al rafforzamento degli interventi e servizi sociali per il contrasto alla povertà per i servizi di informazione alle persone, l’organizzazione delle procedure di accesso per gli aventi diritto così come i percorsi d’inserimento sociale (262 milioni di euro per l’anno 2018 e 277 milioni di euro per il 2019 – art 7 comma 3).

Le Regioni e le Province autonome possono concorrere con risorse proprie a rafforzare il REI con riferimento ai propri residenti.

Entità del beneficio economico

Il beneficio per ogni nucleo familiare non potrà essere superiore all’assegno sociale (485,411 euro al mese). Se i componenti del nucleo familiare ricevono altri trattamenti assistenziali, il valore del REI è ridotto del valore dei trattamenti, esclusi quelli non sottoposti alla prova dei mezzi (indennità di accompagnamento).

Il beneficio massimo mensile del REI per numero di componenti il nucleo familiare è il seguente:


4. Requisiti per beneficiare del Reddito di inclusione

Durata del beneficio economico

Il beneficio è concesso per un periodo massimo di 18 mesi e non potrà essere rinnovato prima di 6 mesi. In caso di rinnovo, la durata è fissata in 12 mesi.

Requisiti dei nuclei familiari

Nuclei familiari con almeno una delle seguenti condizioni (priorità alla famiglie con minori):

- presenza di figli minorenni

- presenza di una persona con disabilità e di almeno un suo genitore

In assenza di figli minori:

- presenza di una donna in stato di gravidanza accertata (la documentazione medica deve essere rilasciata da una struttura pubblica e allegata alla richiesta di beneficio non prima di 4 mesi dalla data presunta del parto);

- presenza di almeno un disoccupato che abbia compiuto 55 anni che si trovi in stato di disoccupazione con cessazione da almeno 3 mesi e che non percepiscano ammortizzatori sociali.

Requisiti di residenza e soggiorno

Il componente che richiede il beneficio deve essere residente in Italia da almeno 2 anni e può essere:

- cittadino italiano o comunitario;

- familiare di cittadini italiani o comunitari titolari del diritto di soggiorno o del diritto di soggiorno permanente;

- cittadino straniero in possesso del permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo;

- titolare di protezione internazionale (asilo politico, protezione sussidiaria).

Requisiti economici

Il nucleo familiare deve essere in possesso congiuntamente di:

- un valore ISEE in corso di validità non superiore a 6 mila euro

- un valore ISRE (indicatore reddituale ISEE diviso la scala di equivalenza) non superiore a 3 mila euro

- un valore patrimoniale immobiliare, diverso dalla casa di abitazione, non superiore a 20 mila euro

- un valore patrimoniale mobiliare (depositi, conto correnti) non superiore a 10 mila euro (ridotto a 8 mila per una coppia e a 6 mila per una persona sola )

Nessun componente del nucleo familiare deve:

- possedere autoveicoli e /o motoveicoli immatricolati la prima volta nei 24 mesi antecedenti la richiesta (sono esclusi gli autoveicoli/ motoveicoli per cui è prevista una agevolazione fiscale in favore delle persone con disabilità)

5 Principali elementi del Reddito di inclusione

Come funziona la Carta REI

Il beneficio economico viene erogato mensilmente attraverso una Carta di pagamento elettronica (Carta REI) gratuita. La carta può essere usata solo dal titolare e anche per prelevare contante entro il limite mensile non superiore alla metà del beneficio attribuito.

La carta permette di effettuare:

- acquisti in tutti i supermercati, negozi alimentari, farmacie e parafarmacie abilitate al circuito Mastercard;

- il pagamento delle bollette elettriche e del gas presso gli uffici postali.

Progetto personalizzato di attivazione e inclusione sociale e lavorativa

- Il Progetto personalizzato è preceduto da una valutazione multidisciplinare che consiste in è un’analisi preliminare effettuata da operatori sociali identificati dai servizi competenti. Sono oggetto di analisi dei beneficiari: le condizioni personali e sociali, la situazione economica, la situazione lavorativa e il profilo di occupabilità, l’istruzione e la formazione, la condizione abitativa, le reti familiari, di prossimità e sociali

- Se la situazione di povertà è connessa alla mancanza di lavoro, il progetto personalizzato è sostituito dal Patto di servizio o dal programma di ricerca intensiva di occupazione (previsti dal Dlgs.150/2015, art.20).

- Il Progetto di attivazione sociale e lavorativa deve essere sottoscritto dai componenti del nucleo familiare e individua, sulla base dei bisogni, una figura di riferimento che cura la realizzazione e il monitoraggio del progetto (assistente sociale: case manager). La sottoscrizione è obbligatoria anche per ricevere il beneficio economico (condizionalità del REI)

- Se successivamente all’analisi preliminare emerge l’esigenza di sviluppare un quadro di analisi approfondito, si costituisce una équipe multidisciplinare composta da un operatore sociale appartenente al servizio sociale competente e da altri operatori afferenti alla rete dei servizi territoriali (servizi per l’impiego, la formazione, le politiche abitative, la tutela della salute e l’istruzione)

- I progetti personalizzati di attivazione e di inclusione sociale e lavorativa sono avviati dai Comuni che esercitano le funzioni a livello di Ambiti territoriali.

6 Principali elementi del Reddito di Cittadinanza del M5S

Che cosa è il Reddito di cittadinanza e come si compone

La proposta di reddito di cittadinanza del Movimento 5 Stelle è costituita da un insieme di misure volte al sostegno del reddito per tutti i soggetti residenti nel territorio nazionale che vivono al di sotto della soglia di rischio di povertà relativa calcolato dall’ISTAT. La proposta si compone di diverse parti:

a) Beneficio economico

b) Progetto personalizzati di inserimento (condizionalità)

c) Misure integrative di sostegno per casa, istruzione e la formazione dei giovani, servizi sociali e socio-sanitari, trasporti pubblici, utenze, ecc.

Il Reddito di cittadinanza è condizionato dalla disponibilità del beneficiario, in età non pensionabile, ad iscriversi ai centri per l’impiego, a dare la propria disponibilità al lavoro, ad intraprendere, entro sette giorni, percorsi di inserimento lavorativo.

Beneficiari

Beneficiari della misura sono le famiglie di residenti italiani, europei e stranieri, che non raggiungono un reddito pari a 6/10 del reddito mediano equivalente (pari a 15.514 euro all’anno), ossia con un reddito annuo al di sotto di 9.360 euro all’anno (soglia per un individuo).). L’importo è comunque variabile poiché va ad integrazione del reddito ( anche per gli occupati)

Risorse finanziarie

Il costo totale della misura è stato valutato da Istat per 14,9 miliardi di euro. Dalla simulazione effettuata dall’ISTAT la misura è destinata a 2 milioni e 759mila famiglie (10,6% delle famiglie residenti in Italia

Entità del beneficio economico

Il beneficio economico medio per famiglia è pari a 12.175 euro l’anno per le famiglie molto povere e decresce all’aumentare del reddito fino ad un minimo di circa 2.500 euro. Il sussidio mensile massimo erogato alle famiglie senza reddito è:


7 Reddito minimo garantito. La nostra proposta

Che cosa è il Reddito minimo garantito e come si compone

Il reddito minimo garantito è uno misura di contrasto alle vecchie e nuove povertà. E’ uno strumento di autonomia e valorizzazione delle persona, finalizzato a contrastare le disuguaglianze ed esclusioni sociali, a garantire la libera scelta del lavoro sottraendo i cittadini al ricatto del lavoro sottopagato e della precarietà, a contribuire alla redistribuzione della ricchezza. Si compone di:

a) un beneficio economico;

b) in diverse forme di sostegno indiretto al reddito attraverso l’accesso gratuito ai servizi socio-sanitari, di istruzione, trasporti pubblici e diritto all’abitare (anche attraverso il sostegno al pagamento di affitto o mutuo).

L’erogazione del beneficio economico è incondizionato alla adesione/non adesione del beneficiario ad un progetto di inserimento sociale e lavorativo stipulato con gli enti preposti (servizi pubblici per l’impiego). Tali servizi son comunque tenuti a proporre un progetto ed eventualmente “un’offerta congrua” di lavoro che sarà valutata dal beneficiario.

Beneficiari e durata

È rivolto a tutte le persone che hanno un reddito al di sotto della soglia di povertà relativa calcolata convenzionalmente come il 60% del reddito mediano nazionale. E’ una misura soggettiva cui possono accedere tutti i residenti sul territorio italiano, indipendentemente dalla loro condizione sul mercato del lavoro (occupati/non occupati; attivi e inattivi) nazionalità, genere e età anagrafica. La residenza è l’unica soglia di accesso per gli immigrati.

La durata del beneficio è vincolata al tempo di garanzia del diritto e dunque della dignità della persona. Viene a cessare nel caso di un lavoro o pensione che garantiscano una vita dignitosa al di sopra della soglia di povertà relativa.

Risorse finanziarie

Il costo del dispositivo può essere assimilato a quello del reddito di cittadinanza 15 miliardi circa.

Entità del beneficio economico

Il beneficio economico non può essere inferiore a 780 euro per un singolo (senza reddito), il valore è aggiornato annualmente. Al beneficio economico si sommano una serie di strumenti di sostegno indiretto al reddito: servizi socio-sanitari, scuola, trasporto gratuiti e sostegno al canone di affitto o mutuo nel caso di possessori di abitazione. Nel caso di famiglie, il beneficio economico viene calcolato sulla base della scala di equivalenza standard.

Fonte

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