Presentazione


Aggregatore d'analisi, opinioni, fatti e (non troppo di rado) musica.
Cerco

25/01/2020

Iraq – Manifestazioni di massa contro l'occupazione USA

di Chiara Cruciati – il Manifesto

All’appello di Moqtada al-Sadr hanno risposto a decine di migliaia: una marcia contro la presenza delle truppe statunitensi in Iraq, presenza che il prossimo marzo “festeggerà” 17 anni. Il leader religioso sciita, parte del governo – tuttora dimissionario – di Abdul Mahdi, prova a fare quanto non gli è riuscito con la mobilitazione popolare iniziata il primo ottobre scorso contro settarismo e corruzione: ergersi a pilastro della protesta così da uscirne indenne.

L’occasione stavolta gliel’hanno data gli Stati Uniti, ancora in Iraq nonostante la richiesta del parlamento di Baghdad di ritirarsi a seguito dell’omicidio extragiudiziale del generale iraniano Soleimani lo scorso 3 gennaio, colpito da droni proprio all’uscita dell’aeroporto della capitale irachena.

I 5.200 soldati Usa sono ancora lì, il governo iracheno non ha dato seguito alla mozione parlamentare. E al-Sadr (che durante l’occupazione Usa ha guidato la resistenza armata dell’Esercito del Mahdi) ha fatto appello ai suoi sostenitori. In piazza a est di Baghdad sono scese decine di migliaia di persone al grido di «Via l’occupante» ma anche «Morte all’America», mentre al-Sadr dall’Iran (a cui si è riavvicinato dopo anni di gelo e viaggi nel Golfo sunnita) elencava le sue rivendicazioni: fine della cooperazione alla sicurezza tra Iraq e Usa e chiusura dello spazio aereo ai velivoli statunitensi. O, scrive, «vi considereremo paese ostile all’Iraq».

Alla marcia sadrista non hanno preso parte i manifestanti di piazza Tahrir, centinaia di migliaia di persone che da mesi si battono per un paese equo, laico e indipendente. Nessuna mescolanza sia perché l’obiettivo di Tahrir e del sud in mobilitazione permanente è la fine di ogni ingerenza esterna, quella Usa come quella iraniana, sia perché si sospetta che una parte degli uccisi di questi mesi siano caduti per mano di sadristi.

Quattro giorni fa altri dieci manifestanti sono stati uccisi dalla polizia tra Baghdad, Bassora e Karbala. Una repressione che giovedì è stata quantificata da Amnesty, ben più alta di quanto immaginato: oltre 600 morti in quattro mesi.

Fonte

Nessun commento:

Posta un commento