La memoria va all’epidemia di SARS nel 2003 ma in questi giorni la Cina sta facendo i conti con un nuovo virus.
La città di Wuhan, nella provincia di Hubei, nella Cina centrale, ha annunciato martedì che a 15 operatori sanitari della metropoli è stata diagnosticata la nuova polmonite da coronavirus. Informazioni così importanti sono trasmesse in ritardo dal governo locale, soprattutto questa è una delle prove chiave che il nuovo virus è in grado di trasmettersi da uomo a uomo.
“Ma nell’era di Internet, la gente non è disponibile ad accettare questo modello di governance. Hanno un loro giudizio indipendente e non vogliono che le loro vite siano organizzate” scrive il quotidiano cinese Global Times, “le persone vogliono essere uguali ai funzionari nel diritto di conoscere le principali questioni che coinvolgono i loro interessi. Pertanto, le autorità vengono criticate piuttosto che apprezzate se cercano di calmare il pubblico”.
Lo stesso quotidiano scrive che “È comprensibile che i governi locali debbano assumersi la responsabilità generale dello sviluppo economico locale. Hanno una responsabilità particolarmente pesante nel mantenere la stabilità sociale. L’aggiornamento delle misure di controllo dell’epidemia non può essere fatto in fretta”.
Ma nel campo della sanità pubblica, la completa divulgazione delle informazioni condiziona il giudizio delle persone e il loro livello di autoprotezione contro l’improvviso scoppio dell’epidemia. Molte persone sarebbero più caute se potessero capire prima i rischi dell’ultima polmonite e la diffusione dell’epidemia sarebbe più contenuta.
Di fronte all’epidemia in corso, la memoria di molti è andata a quella della SARS nel 2003, ma i progressi degli ultimi giorni mostrano come la società cinese rispetto ad allora abbia compiuto grandi passi in avanti.
Avendo subito epidemie come la SARS e la H5N1, la Cina è stata in grado di avviare rapidamente misure preventive e di controllo dopo aver preso consapevolezza della gravità del nuovo coronavirus. Sono state adottate misure di prevenzione e controllo in tutto il paese.
Sulla base di ciò che è emerso finora, il coronavirus non sarebbe letale come la SARS, che nel 2003 infettò in Cina 5.237 persone e ne uccise 349.
Secondo i funzionari della National Health Commission cinese, il nuovo coronavirus incubato a Wuhan potrebbe però mutare e vi è inoltre un ulteriore rischio che l’epidemia si diffonda ad altre regioni.
Per ora i casi confermati di infezione sono principalmente circoscritti a Wuhan e sono stati rilevati casi di trasmissione del virus da persone a persone, comprese le infezioni al personale medico, ha dichiarato Li Bin, vice capo della National Health Commission, durante una conferenza stampa a Pechino mercoledì.
Il virus contagioso può diffondersi tra le comunità in una certa misura attraverso l’infezione respiratoria ed è probabile che sia mutato, poiché l’epidemia di polmonite è a rischio di ulteriore diffusione, ha detto il funzionario.
Ad oggi, sono stati confermati 440 casi di infezione e ci sono stati 9 morti. Questo improvviso aumento dei casi confermati è dovuto a un meccanismo di diagnosi migliorato ed efficace, ha affermato Li Bin.
In totale, sono state rintracciate 2.197 persone che erano in stretto contatto con i pazienti infetti; tra questi 1.394 sono sotto stretto controllo medico.
La fonte della nuova infezione da coronavirus deve ancora essere accertata e la via di trasmissione del virus deve ancora essere completamente compresa.
Intanto si segnala un caso sospetto di coronavirus a Hong Kong mentre le autorità sanitarie degli Stati Uniti si apprestano ad annunciare il primo caso in America. Sarebbe stato registrato nello Stato di Washington, stando ad una fonte federale citata dalla Cnn. Il paziente, che era stato ricoverato per polmonite la scorsa settimana, era stato di recente a Wuhan, la città cinese considerata l’epicentro della diffusione del virus.
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