A vedere certi numeri e mettendoli a confronto con la situazione sociale del paese sale il sangue agli occhi. La patinata rivista statunitense dei ricchi e dei businessmen, Forbes, ha stilato la lista dei Real Time Billionaires del 2020, cioè dei principali miliardari nel mondo.
Per quanto riguarda il nostro paese, in modo apparentemente paradossale per un economia in grave recessione, rispetto al mese di marzo – quando la recessione si è acutizzata a causa della pandemia di Covid-19 – in Italia nel 2020 ci sono altri 4 paperoni in più, con un patrimonio netto superiore al miliardo di dollari. Nella classifica di Forbes a fine 2020, in Italia vengono indicati 40 ultramiliardari.
In testa alla classifica delle dieci persone più ricche d’Italia c’è ancora Giovanni Ferrero, presidente esecutivo dell’azienda che produce dolci, cioccolata e derivati. La sua fortuna è pari a 27,5 miliardi di dollari, in crescita rispetto ai 24,5 miliardi di marzo. Nel ranking mondiale si trova al cinquantesimo posto. Viene da chiedersi quanta Nutella sia stata spacciata nel mondo nel 2020!!
Subito dopo c’è Leonardo Del Vecchio, il proprietario di EssilorLuxottica, con un patrimonio di 24,7 miliardi di dollari (il cui patrimonio è cresciuto di ben 8,5 miliardi rispetto ai 16,1 di marzo). Del Vecchio è la 58/a persona più ricca del mondo.
Sul gradino più basso del podio troviamo, invece, Massimiliana Aleotti, proprietaria della società farmaceutica Menarini e donna più ricca d’Italia, il cui patrimonio netto è di 10,6 miliardi di dollari. Aleotti è al 190/o posto nella classifica mondiale.
In quarta posizione, c’è Giorgio Armani (moda, profumi etc.), passato dai 5,4 miliardi agli 8,9 miliardi di dollari. La Top 5 delle persone più ricche d’Italia secondo ‘Forbes’ è completata da Stefano Pessina, abruzzese ma che ha preferito diventare cittadino del principato di Monaco. E’ il patron della Walgreens Boots Alliance colosso della distribuzione farmaceutica, con un patrimonio pari a 8,6 miliardi di dollari.
Silvio Berlusconi si è classificato solo al sesto posto. Il suo patrimonio personale è pari a 7,3 miliardi di dollari.
Augusto e Giorgio Perfetti (anche loro industriali dolciari) condividono la settima posizione, con un patrimonio di 5,7 miliardi di dollari.
In ottava posizione c’è Gustavo Denegri (presidente della società biotecnologica DiaSorin) con un patrimonio di 5,3 miliardi di dollari), seguito da Giuseppe De’ Longhi (elettrodomestici) e da Piero Ferrari (macchine e competizioni sportive).
E fin qui siamo ai primi dieci. I loro patrimoni personali ammontano a più di 137 miliardi di euro.
Ma nella classifica di Forbes di miliardari italiani ce ne sono altri trenta di cui, per ora, non sappiamo la situazione patrimoniale nell’anno della crisi pandemica, della recessione e dell’impoverimento diffuso nel nostro paese.
Le persone più ricche d’Italia nel 2020 secondo Forbes:
1) Giovanni Ferrero
2) Leonardo Del Vecchio
3) Massimiliana Landini Aleotti
4) Giorgio Armani
5) Stefano Pessina
6) Silvio Berlusconi
7) Augusto e Giorgio Perfetti
8) Gustavo Denegri
9) Giuseppe De’ Longhi
10) Piero Ferrari
11) Patrizio Bertelli
12) Miuccia Prada
13) Renzo Rosso
14) Luca Garavoglia
15) Ennio Doris
16) Paolo e Gianfelice Mario Rocca
17) Remo Ruffini
18) Alessandra Garavoglia
19) Giuliana Benetton
20) Luciano Benetton
21) Sandro Veronesi
22) Francesco Gaetano Caltagirone
23) Luigi Cremonini
24) Maria Franca Fissolo
25) Romano Minozzi
26) Domenico Dolce
27) Stefano Gabbana
28) Marina Prada
29) Alberto Prada
30) Nicola Bulgari
31) Sergio Stevanato
32) Brunello Cucinelli
33) Sabrina Benetton
34) Paolo Bulgari
35) Mario Moretti Polegato
36) Massimo Moratti
37) Barbara Benetton
38) Diego Della Valle
39) Manfredi Lefebvre d’Ovidio
40) Antonio Percassi
Eppure è proprio in questo paese che non si riesce a introdurre una imposta patrimoniale sulle grandi fortune. Appena se ne accenna, scattano reazioni del tutto trasversali, feroci ed isteriche, che vi si oppongono. Anche chi ci ha recentemente provato in Parlamento ha fatto rapidamente marcia indietro. Una vergogna a cui prima o poi, in un modo o nell’altro, occorrerà mettere la parola fine
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