18/12/2020
Spagna - È persecuzione contro il leader basco Arnaldo Otegi
La persecuzione giudiziaria contro lo storico esponente indipendentista basco, Arnaldo Otegi, sembrava un caso chiuso da dieci anni, con tanto di anni di carcere già scontati. Ed invece rischia di diventare l’ennesimo episodio di accanimento a cui ci sta abituando la storia giudiziaria dello stato spagnolo.
Ha dell’assurdo infatti la decisione adottata all’unanimità dai 16 magistrati della Camera penale della Corte Suprema di Madrid di ripetere il processo per il caso Bateragune (cioè il tentativo di ricostruire la formazione politica indipendentista basca Herri Batasuna messa fuorilegge).
Il caso non ha precedenti, mai prima d’ora era successo che un processo già svolto, con condanne e sentenze eseguite dovesse essere ripetuto. Per ora questa anomalia giudiziaria non ha ottenuto l’appoggio dell’ente che deve ripetere il processo cioè il Tribunale Nazionale.
Eppure la II Sezione della Corte di Cassazione, che non ha ancora reso pubblico l’ordinanza che ordina la ripetizione del processo contro il coordinatore generale di EH-Bildu, Arnaldo Otegi, e altre quattro persone, assicura che è necessario rivedere i fatti e di essere “senza pregiudizi”. Non solo. Afferma che in questi casi, in cui si è verificato un “vizio procedurale”, è possibile una doppia azione penale.
Il giornale spagnolo Publico, scrive che la decisione arriva dopo che la stessa Corte ha annullato il processo e la sentenza la scorsa estate, in ottemperanza alla sentenza della Corte europea dei diritti dell’uomo, con sede a Strasburgo (Francia), che ha concluso, nel 2018, che vi era una mancanza di imparzialità da parte di uno dei magistrati spagnoli.
Ma a far capire come il sistema giudiziario spagnolo sia ancora intriso profondamente dal franchismo, è il fatto che la richiesta di ripetere il processo nel caso Bateragune sia stata avanzata da partiti e organizzazioni fasciste come Vox e dall’Associazione Voices Against Terrorism.
Quest’ultima ha sede a Jaén e aveva fatto ricorso dinanzi all’Alta Corte nazionale, ma senza successo, poiché questa aveva stabilito che la ripetizione del processo “non ha copertura legale” in quanto gli unici che hanno il diritto di richiederlo sarebbero quelli colpiti, cioè i condannati, ma ai quali la Corte Europea di Strasburgo ha dato la ragione sul fatto che non hanno avuto un giusto processo.
Arnaldo Otegi, Rafa Díez, Miren Zabaleta, Sonia Jacinto e Arkaitz Rodríguez però non richiesto alcuna ripetizione del processo. In appello hanno chiesto l’annullamento della sentenza del 2012 che li ha condannati a pene comprese tra sei anni e sei anni e mezzo di carcere e che hanno già scontato completamente. La Corte Suprema ha proceduto all’annullamento il 31 luglio.
Era stata revocata anche l’interdizione che aveva impedito ad Arnaldo Otegi, attuale coordinatore generale di EH-Bildu, di candidarsi alle elezioni regionali del 2016 e che è rimasta in vigore fino a febbraio 2021.
I militanti indipendentisti baschi definiti come “i cinque della squadra Bateregune” erano stati arrestati nell’ottobre 2009 per ordine dell’ex giudice Baltasar Garzón, nonostante la sinistra indipendentista – allora fuorilegge – auspicasse la fine dell’attività dell’ETA. Otegi e i suoi compagni erano stati perseguiti per aver tentato di ricostruire Batasuna su indicazione dell’Eta.
La sentenza della Corte europea del 2018 ha rappresentato un duro colpo per il sistema giudiziario spagnolo, poiché ha rilevato manifesti pregiudizi del giudice Ángela Murillo sul leader indipendentista rilasciato dal carcere nel 2011 ma per un processo precedente al caso Bateregune.
Otegi ha rifiutato di rispondere al giudice se avesse condannato la violenza e il giudice ha risposto: “Sapevo già cosa mi avrebbe risposto”. Al che Otegi ha risposto: “Sapevo anche quello che stava per chiedere”.
Mesi dopo quella scena, nel processo per la rifondazione di Batasuna, l’impugnazione del giudice Murillo non fu ammessa. E questa è stata la base per l’accordo di Strasburgo con Otegi e gli altri militanti indipendentisti baschi.
Otto giorni dopo l’annullamento della Corte Suprema, del processo e della sentenza sul caso “Bateragune”, l’Associazione Voices Against Terrorism, ha chiesto di ripetere il processo dinanzi al tribunale nazionale, ma questo organo giudiziario ha stabilito che non ci sono le condizioni per la ripetizione del processo.
Ma la richiesta di ripetere il processo contro Arnaldo Otegi è venuta anche da Vox la formazione neofascista di Santiago Abascal, che lo scorso novembre ha sostenuto la richiesta presso l’Ufficio della Corte di Cassazione.
Il quotidiano spagnolo Publico riferisce che il magistrato Fernando De la Fuente Honrubia, portavoce dell’Associazione dei giudici e dei giudici per la democrazia (JJpD) ha assicurato che “in tutta la mia carriera non ho mai visto la ripetizione di un processo quando il condannato ha già scontato la pena. Dovremo aspettare per vedere le motivazioni della Corte di Cassazione. In caso di condanna, verrà calcolato il tempo già trascorso in carcere e se assolti potranno chiedere un risarcimento per il malfunzionamento del sistema giudiziario“.
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