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05/05/2021

Amazon in Europa. Fatturato e utili stellari... ma zero tasse pagate

La notizia è clamorosa, ma non certo sorprendente. Il giornale britannico The Guardian ha rivelato che la componente europea della multinazionale Amazon – registrata fiscalmente in Lussemburgo – nel 2020 ha raccolto in Europa un fatturato record da vendite per 44 miliardi di euro (38 miliardi di sterline), ma non ha dovuto pagare alcuna imposta sulla società al paese che la ospita fiscalmente, ossia il Granducato del Lussemburgo.

I conti di Amazon Europe, attraverso il quale si vendono prodotti a centinaia di milioni di famiglie in Gran Bretagna e in tutta Europa, mostrano che nonostante abbia raccolto un fatturato record, la filiale lussemburghese ha subito una perdita di 1,2 miliardi di euro e quindi non ha pagato tasse. Anzi.

Alla filiale lussemburghese infatti, sono stati concessi 56 milioni di euro di crediti d’imposta da utilizzare per compensare eventuali future imposte in caso di utile. La società afferma di aver accumulato perdite riportabili per un valore di 2,7 miliardi di euro, utilizzabili a fronte di eventuali imposte dovute sui profitti futuri.

La filiale lussemburghese – che gestisce le vendite in Gran Bretagna, Francia, Germania, Italia, Paesi Bassi, Polonia, Spagna e Svezia – impiega solo 5.262 dipendenti, il che significa che il fatturato per impiegato ammonta a 8,4 milioni di euro.

Margaret Hodge, una parlamentare laburista che da tempo conduce una campagna contro l’elusione fiscale, ha dichiarato: “Sembra che la campagna incessante di Amazon di spaventosa elusione fiscale continui“.

“Le entrate di Amazon sono aumentate vertiginosamente sotto la pandemia mentre le nostre casse si svuotano, eppure continua a spostare i suoi profitti verso paradisi fiscali come il Lussemburgo per evitare di pagare la sua giusta quota di tasse”, sostiene la Hodge. “Tutte queste grandi aziende digitali fanno affidamento sui nostri servizi pubblici, sulle nostre infrastrutture e sulla nostra forza lavoro istruita e sana. Ma a differenza delle piccole imprese e dei contribuenti laboriosi, i giganti della tecnologia non riescono a pagare equamente nel piatto comune per il bene comune”.

“Il presidente Biden ha proposto un nuovo sistema più equo per tassare le grandi società e le società digitali, ma il Regno Unito non si è pronunciato a sostegno delle riforme. Il silenzio è assordante. Il governo deve agire e aiutare a cogliere questa opportunità unica nella generazione di bandire l’elusione dell’imposta sulle società a un ricordo del passato“.

Ma il regalo fiscale ad Amazon, non è una novità di quest’anno.

Anche l’anno scorso, infatti, Amazon ha ricevuto 294 milioni di euro di crediti d’imposta che ha potuto detrarre dalle future fatture per la sua attività europea, poiché i ricavi della multinazionale erano aumentati in modo significativo a 32 miliardi di euro.

La società ha dichiarato di aver ricevuto i crediti d’imposta perché “ha registrato una perdita l’anno scorso a causa del suo programma di investimenti e dell’ambiente di vendita al dettaglio, altamente competitivo in Europa e nel Regno Unito“.

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