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03/04/2022

A che punto siamo con la pandemia di Covid 19? Mica tanto bene


Con la fine dello stato d’emergenza Covid, l’Italia formalmente si avvia al “ritorno alla normalità”, ma sarebbe meglio parlare di convivenza con il virus, che invece continua a circolare ampiamente e con contagi in risalita. Gli effetti letali della pandemia sono diminuiti rispetto alla mattanza di questi due anni (160.000 morti), ma ci sentiamo di dire che la “fregola” con cui il governo ha dichiarato la fine dell’emergenza pandemica potrebbe non trovare motivazioni nei dati reali.

Nell’ultima settimana, secondo le rilevazioni della Fondazione Gimbe, ci sono stati 500 mila nuovi casi anche se la curva non sale più. In 7 giorni sono aumentati i ricoveri (+8,6%) e le terapie intensive (+7%). Arranca invece la campagna vaccinale: in un mese i cicli completi sono rimasti fermi da 83,3% a 83,9% e le terze dosi da 80,4% a 83,2%. Insomma la fine dello stato di emergenza è stata decretata sotto il segno di una elevata circolazione virale.

Dal monitoraggio settimanale emerge che è aumentata l’occupazione dei posti letto Covid negli ospedali (+771) ed anche nelle terapie intensive (+32) dove si era assistito ad una diminuzione; i decessi invece sono stati 953.


E da ieri non solo sono venute meno molte delle restrizioni adottate nei mesi scorsi, ma sparirà anche il sistema a colori delle regioni (la bestia nera dei governatori, ndr), non si parlerà più di zona bianca, gialla, arancione e rossa.

Con la fine dello stato di emergenza decade anche il Comitato tecnico scientifico e la struttura commissariale comandata dal generale Figliuolo, che verrà sostituita da una nuova unità specifica dedicata alla campagna vaccinale.

Insomma l’impressione che si ricava è che il governo abbia sposato da tempo la logica dell’”effetto gregge” (stigmatizzato quando evocato da Boris Johnson, a inizio pandemia, in assenza dei vaccini) e della piena convivenza con il virus. L’importante, ed è stato così fin dall’inizio, è che non si fermasse mai la produzione e la circolazione delle merci.

Ma il diavolo, anzi il virus, ci ha messo lo zampino ed ora ci troviamo a fare i conti con una nuova variante Omicron, che ha maggiore diffusività ma ridotta letalità per via della estesa vaccinazione. C’è sicuramente una barriera immunizzante più forte, ma una così estesa circolazione virale inevitabilmente facilita il raggiungimento dei soggetti più fragili.

Infine, se si parla già di quarta dose di vaccino, e la circolazione del virus pare aumentare invece che diminuire, qualche domanda – e qualche cautela – andrebbero ancora poste prima di dichiarare che siamo tornati alla normalità.

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