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03/04/2022

Tunisia. Sciolto il parlamento. La Ue non fa una piega e assicura i finanziamenti al regime

Prima ha sciolto l’Assemblea dei rappresentanti del popolo della Tunisia (il parlamento monocamerale tunisino, Arp), poi il presidente tunisino Kais Saied ha escluso anche lo svolgimento di elezioni tra tre mesi.

Saied si è detto sorpreso della richiesta da parte di alcuni politici sulla necessità di andare ad elezioni entro tre mesi dopo lo scioglimento del parlamento. “Non so da dove provenga questa interpretazione”, ha dichiarato Saied facendo riferimento all’articolo 89 della Costituzione. La tabella di marcia prevista da Saied prevede la formazione di un comitato per riscrivere la Costituzione, sottoporla a referendum a luglio e in seguito organizzare elezioni parlamentari a dicembre. Il presidente del disciolto parlamento, Rached Ghannouchi, leader del movimento islamico Ennahda, ha respinto la decisione di Saied di sciogliere il parlamento e ha annunciato che boicotterà qualsiasi referendum mirato a ristrutturare unilateralmente il sistema politico.

La presidenza del Parlamento aveva tentato di “forzare” una sessione parlamentare via Zoom annullando, con una maggioranza assoluta di 116 deputati su un totale di 217, le misure eccezionali annunciate da Saied il 25 luglio scorso, tra cui figura peraltro il congelamento delle attività dello stesso Parlamento.

Nonostante la torsione autoritaria della Tunisia, l’Unione Europea ha prontamente sbloccato 520 milioni di euro a favore della Tunisia. Il governo tunisino si trova infatti davanti a un bivio: o raggiunge un accordo con il Fondo monetario internazionale (Fmi) o si dichiara incapace di ripagare i debiti, dichiarando il default. In entrambi i casi, la “vicina Tunisia” è ben dentro una crisi politica e sociale di prima grandezza e che riporta alle cause che causarono la Rivoluzione dei gelsomini nel 2011, con possibili conseguenze anche sulla sponda nord del Mediterraneo.

Il commissario dell’Unione Europea per l’allargamento e la politica di vicinato, Olivier Varhelyi, si è recato in visita nel Paese nordafricano, annunciando lo sblocco della seconda tranche dell’assistenza macro-finanziaria, pari a 300 milioni di euro. Non solo. L’Ue ha dato il via libera anche a un accordo per il settore dell’ambiente e dello sviluppo sostenibile del valore di 55 milioni di euro, a cui si aggiungono altri 150 milioni di euro a sostegno del bilancio e fino a 20 milioni di euro per il sostegno alla crisi alimentare derivante dalla guerra tra Russia e Ucraina.

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