Evacuazione dei civili da Mariupol
L’ufficio di presidenza ucraino ha fatto sapere che è stata pianificata “un’operazione” per oggi per evacuare i civili dall’acciaieria Azovstal a Mariupol. Il maggiore Serhiy Volyna, comandante della 36a brigata dell’esercito ucraino asserragliata nell’acciaieria, ha riferito che all’interno “La situazione è difficile”, sostenendo che ci sono nell’area circa 600 persone ferite più o meno gravemente, e tra questi anche civili. Ieri il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, aveva dichiarato, dopo l’incontro con Zelensky a Kiev, che erano in corso intense trattative sulla possibilità di evacuare militari e civili dai tunnel sotterranei dell’industria siderurgica Azovstal.
Putin, parlando con il segretario dell’Onu Guterres, aveva affermato che i civili possono uscire liberamente dall’impianto, mentre i militanti devono deporre le armi, così ha risposto il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov alle dichiarazioni del presidente ucraino Vladimir Zelensky, secondo cui Kiev è pronta per negoziati immediati sull’evacuazione delle persone da Azovstal. “Il presidente è stato molto chiaro: i civili possono uscire e andare dove vogliono. Anche i militanti devono deporre le armi e uscire. Le loro vite saranno preservate. Tutti i feriti e i malati riceveranno assistenza medica”, ha detto Peskov. “Cosa c’è da negoziare in questo caso?”
Ucciso un “ex militare britannico”. Un altro risulta scomparso
Un “ex militare britannico”, Scott Sibley, è rimasto ucciso a Mariupol e un altro, sempre britannico, è scomparso: lo ha reso noto il Foreign Office. I due combattevano con reparti dell’esercito ucraino. Sibley è un ex militare delle forze armate britanniche. Il ministero degli Esteri di Londra non ha fornito dettagli su cosa i due facessero in Ucraina. Fonti diplomatiche citate dalla BBC hanno affermato che molto probabilmente i due erano volontari stranieri in servizio con le forze armate ucraine a Mariupol o altrove nel Donbass.
Altri due “ex militari” britannici sono stati catturati sempre a Mariupol nelle scorse settimane. Si tratta di Aiden Aslin e Shaun Pinner che si sono arresi dopo che la loro unità ha esaurito le munizioni.
Secondo quanto riferito dalla BBC, tre ex membri delle forze speciali britanniche sono stati uccisi a marzo durante un attacco missilistico russo contro un centro di addestramento militare vicino al confine con la Polonia, ma ciò non è mai stato confermato ufficialmente dalle autorità britanniche.
Biden chiederà altri 33 miliardi di dollari al Congresso per l’Ucraina
Il presidente Usa, Joe Biden chiederà al Congresso l’autorizzazione per altri 33 miliardi di dollari in aiuti all’Ucraina, 20 dei quali per assistenza militare. Lo ha riferito una fonte dell’amministrazione.
La proposta ammonta a dieci volte quanto stanziati fino ad oggi e a più del doppio del pacchetto iniziale da 13,6 miliardi di dollari che il Congresso ha varato il mese scorso.
Il fronte militare
Le forze militari russe stanno facendo registrare “alcuni progressi nel nuovo attacco alla parte orientale dell’Ucraina”. È quanto riportano funzionari dell’amministrazione Biden e della Nato. Secondo gli Stati Uniti ci sarebbero “alcune prove” del miglioramento della capacità russa di combinare attacchi aerei e via terra, così come quella di rifornire le truppe impegnate al fronte.
“Il miglioramento – dice una fonte del Pentagono, secondo la CNN – è lento e irregolare” ma avrebbe permesso ai russi di avanzare “per molti chilometri” ogni giorno. Una parte delle forze russe sta iniziando a lasciare Mariupol, spostandosi verso Nord e Nord-Ovest, ha riferito un funzionario della difesa Usa. “Non abbiamo un numero esatto di quante forze russe stiano lasciando Mariupol, ma non crediamo che il numero sia insignificante”.
Missili russi su Kiev durante visita del segretario dell’Onu
Due missili hanno provocato forti esplosioni a Kiev durante la conferenza stampa del presidente ucraino Zelensky insieme al segretario generale dell’Onu Guterres. Il Consiglio di sicurezza “ha fallito” nei suoi sforzi per “prevenire e porre fine” alla guerra in Ucraina ha ammesso il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, durante la sua visita a Kiev. “Vorrei essere molto chiaro: il Consiglio di sicurezza non è riuscito a fare tutto ciò che era in suo potere per prevenire e porre fine a questa guerra. E questo è fonte di grande delusione, frustrazione e rabbia”, ha detto Guterres nella conferenza stampa congiunta con il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky.
I presidenti turco e russo, Tayyip Erdogan e Vladimir Putin, hanno discusso telefonicamente della situazione in Ucraina. Lo ha reso noto l’ufficio del leader turco come riferisce l’agenzia Anadolu.
Per la Nato “la guerra potrà durare anni”
La Nato è pronta a sostenere l’Ucraina per anni nella guerra contro la Russia, anche aiutando Kiev a passare dalle vecchie armi dell’era sovietica alle moderne attrezzature militari occidentali. Lo ha dichiarato il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, “C’è assolutamente la possibilità che questa guerra si trascini e duri per mesi e anni”, ha sottolineato il segretario generale.
Sanzioni alla Russia su gas e petrolio. Nella Ue non c’è unanimità
L’Alto rappresentante dell’Ue per la Politica estera, Josep Borrell ha dichiarato che “Nessuno stato membro dell’Unione farà nulla che implicherà l’elusione delle sanzioni. I contratti indicano i termini previsti. Se dicono che i pagamenti sono in euro o in dollari, così avverranno. Naturalmente la Russia cercherà di fare di tutto per metterci in difficoltà. La nostra risposta sarà unità e solidale”. Ma Borrell ha anche dovuto ammettere che quanto alla decisione di interrompere drasticamente l’acquisto del petrolio e del gas russi “non c’è ancora la necessaria unanimità degli Stati membri”. Intanto i funzionari della Ue fanno sapere che “Le linee guida inviate dalla Commissione europea agli Stati membri sono molto chiare: aprire un secondo conto bancario in rubli” presso Gazprombank per assecondare il decreto russo sul pagamento in rubli delle forniture di gas “sarebbe una violazione o un’elusione delle sanzioni” imposte dall’Ue a Mosca dopo l’invasione dell’Ucraina.
Dal canto suo la compagnia energetica russa Gazprom sta fornendo regolarmente il gas in transito attraverso l’Ucraina, in conformità con le richieste dei consumatori, per un importo di 65,4 milioni di metri cubi. Lo riferisce questa mattina la stessa Gazprom in un comunicato. Il dato odierno si mantiene sopra la media rispetto agli obblighi massimi contrattuali di Gazprom con la parte ucraina, che ammonta a circa 109,6 milioni di metri cubi di gas al giorno.
Fonte
Nessun commento:
Posta un commento