Il fronte militare
Da ieri sera le forze armate russe hanno dato il via a una serie di attacchi aerei e di artiglieria lungo un fronte che si estende da Kharkiv, la seconda città dell’Ucraina, a Mariupol. Il presidente ucraino, Volodimyr Zelensky, ha annunciato di fatto l’inizio della “battaglia per il Donbass”.
Secondo il dispaccio dello Stato maggiore ucraino pubblicato questa mattina, la Russia ha intensificato le operazioni offensive e d’assalto nel Donbass per stabilire il pieno controllo del territorio delle regioni di Donetsk e Lugansk. Secondo i vertici militari ucraini, i combattimenti più intensi sono in corso nei distretti di Slobozhansky e Donetsk.
A Mariupol è iniziato l’assalto finale all’acciaieria Azovstal da parte delle forze speciali russe e delle milizie popolari. Lo ha reso noto il rappresentante della Milizia popolare della Repubblica del Donetsk Eduard Basurin al canale televisivo Rossiya 24, riportato dall’agenzia di stampa russa Ria Novosti. Secondo il capo della DNR Denys Pushylin ci sono tra i 1.500 e i 3.000 militari e miliziani ucraini dentro l'impianto Azovstal.
Il ministero della Difesa russo ha riferito che al gruppo ucraino accerchiato nell’acciaieria Azovstal è stato offerto di deporre volontariamente le armi, arrendersi e cessare le ostilità dalle 6:00 ora di Mosca del 17 aprile, al fine di salvare le loro vite. Finora i miliziani e i militari ucraini hanno rifiutato l'offerta.
Diverse esplosioni sono state sentite nelle prime ore della notte a Mykolaiv, a est di Odessa. Bombardamenti sono stati segnalati anche a Kharkiv.
Da Mosca intanto fanno sapere che l’artiglieria ucraina ha colpito un villaggio vicino al confine russo con l’Ucraina, ferendo un residente. A renderlo noto è il governatore della provincia russa di Belgorod, Vyacheslav Gladkov, su Telegram.
Scambio di prigionieri
Intanto in un messaggio trasmesso dalla televisione russa, i mercenari britannici catturati a Mariupol hanno lanciato un appello per uno scambio di prigionieri, in particolare con Viktor Medvedchuk, il leader dell’opposizione ucraina catturato dai servizi di sicurezza di Kiev.
La Tass riferisce che anche la moglie di Medvedchuk, Oksana Marchenko, ha rilasciato diversi messaggi video in cui chiede aiuto a Putin per riavere suo marito attraverso uno scambio di prigionieri. Si è anche rivolta al presidente turco Recep Tayyip Erdogan e al principe ereditario saudita Mohammed bin Salman Al Saud. Oltre a questo, la moglie di Medvedchuk si è rivolta alle famiglie dei cittadini britannici catturati per chiedere al primo ministro britannico Boris Johnson di aiutare a raggiungere un accordo di scambio per suo marito.
Forniture di armamenti all’Ucraina
L’incombere della grande battaglia nel Donbass, ha costretto il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, a convocare una videoconferenza per questo pomeriggio con i leader del G7 – per l’Italia parteciperà Draghi – insieme a Polonia, Romania, i vertici dell’Unione europea e della Nato. I leader discuteranno del potenziale invio all’Ucraina di armi pesanti come carri armati e aerei da combattimento, rispondendo alla continua richiesta in tal senso di Zelensky. Un tema sensibile soprattutto per la Germania, dove si registra una spaccatura in seno alla coalizione con membri dei Verdi e del Partito liberaldemocratico (Fdp) che spingono affinché il governo autorizzi l’invio di armamenti pesanti.
La Russia ha inviato note diplomatiche a tutti i paesi che consegnano armi all’Ucraina sottolineando le conseguenze imprevedibili di tali azioni, ha detto a Vedomosti la portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova.
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