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23/04/2022

Spiati i dirigenti della Catalogna. Il governo spagnolo elusivo nel dare risposte

Anche il presidente della Generalitat della Catalogna e altri dirigenti indipendentisti sono stati spiati attraverso il sistema israeliano “Pegasus”. Pegasus è un software concepito per aggirare le difese degli degli smartphone Apple e Android. Gli attacchi lasciano pochissime tracce.

Le tradizionali misure – password ordinarie e complesse – sono scarsamente utili. Pegasus può insinuarsi rubando foto, registrazioni, dati relativi alla localizzazione, telefonate, password, registri di chiamata, post pubblicati sui social. Il programma può anche attivare telecamera e microfono dello smartphone.

I ricercatori di Citizen Lab hanno scoperto che il famigerato spyware Pegasus è stato utilizzato per infettare gli smartphone di almeno 65 politici catalani, tra cui alcuni membri del Parlamento europeo. Ciò è avvenuto tra il 2017 e il 2020, sfruttando vulnerabilità di iOS e SMS. Il Parlamento europeo sta istituendo una commissione d’inchiesta sullo scandalo Pegasus. Ci sono sempre più prove che questo programma sia stato usato per spiare politici, giornalisti e attivisti in diversi Stati membri.

Pegasus è il prodotto di punta della NSO Group, un’azienda israeliana leader nella produzione di spyware, ed è stato concepito per insinuarsi negli iPhone e negli apparecchi Android.

“Il cosidetto ‘Catalangate’ è diventata uno dei più grandi casi di spionaggio politico nell’Europa occidentale e probabilmente in tutti i paesi democratici del mondo” scrive il quotidiano spagnolo Publico.

“Forse le conseguenze politiche non saranno paragonabili ad altri precedenti che hanno segnato la storia contemporanea, come il Watergate, ma avrà senza dubbio un impatto sulla politica spagnola con una probabile tensione nella maggioranza che sostiene il governo del PSOE e dell’UP. E minando il rapporto tra Generalitat e Moncloa. A meno che non vengano fornite spiegazioni e non vengano sanzionate le responsabilità”.

Il presidente della Catalogna, Pére Aragones, nonostante quanto emerso, non pensa di interrompere il tavolo di dialogo intrapreso con il governo spagnolo ma chiede “spiegazioni”. In un’intervista all’emittente radiofonica Cadena Ser, Aragones è intervenuto sul caso di spionaggio nei confronti di diversi dirigenti indipendentisti catalani attraverso il programma Pegasus.

Allo stesso tempo il presidente della Catalogna ha chiesto all’esecutivo spiegazioni che finora sono state “insufficienti e controproducenti” per recuperare la fiducia.

Aragones ha accusato il governo di essere stato “elusivo” fino a questo momento. “Immaginate se il presidente spiato fosse quello della Galizia, cosa accadrebbe? Tutti possono immaginare che ci sarebbe uno scandalo molto più grande e si chiederebbero spiegazioni”, ha sottolineato il leader catalano che a Madrid ha incontrato i rappresentanti dei partiti coinvolti nel presunto caso di spionaggio.

Ieri la ministra delle Difesa spagnola, Margarita Robles, aveva dichiarato che le azioni del Centro nazionale d’intelligence (Cni) sono sempre soggette alla legislazione vigente, respingendo in questo modo le accuse mosse “senza prove” dato che tutte le azioni del Cni sono segrete e “non possono essere difese”.

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