Il fronte diplomatico per raggiungere una tregua in Ucraina appare ormai silenziato e inerte. Parlano solo le armi.
La Russia ha confermato oggi che l’incrociatore Moskva della flotta del Mar Nero è stato gravemente danneggiato e il suo equipaggio è stato evacuato a seguito di un’esplosione del deposito munizioni.
Il ministero della difesa russo non ha chiarito cosa ha causato l’incendio, ma Maksym Marchenko, il governatore ucraino della regione intorno al porto di Odessa, ha detto che la Moskva è stata colpita da due missili da crociera anti-nave Neptune.
Il ministero della difesa ucraino non ha risposto a una richiesta di commento e l’agenzia Reuters non è stata in grado di verificare le affermazioni di entrambe le parti.
La Moskva è la seconda grande nave russa ad aver subito gravi danni dall’inizio della guerra. Il mese scorso l’Ucraina ha detto di aver distrutto una nave di supporto allo sbarco, la Orsk, sul più piccolo Mare di Azov.
Questa mattina intorno alle 10 due esplosioni sono stati avvertite nei pressi di Odessa. Al momento non si è in grado di confermare se si tratta di missili.
L’agenzia russa Izvestia riporta che “durante l’operazione di liberazione della città di Mariupol, altri 134 militari ucraini, tra cui 14 ufficiali, hanno deposto volontariamente le armi e si sono arresi durante la notte". Salirebbe così ad un totale di 1.160 soldati ucraini della 36a Brigata Marina il numero di sono arresi all’Acciaieria Ilyicha tra mercoledi e oggi. “Tra loro ci sono 176 ufficiali e 47 membri del servizio femminile” ha precisato un alto ufficiale russo. Tra i militari ucraini che si sono arresi, 151 sono feriti e hanno ricevuto un trattamento medico primario, dopo di che sono stati portati in un ospedale della città di Mariupol.
Sulla resa di Mariupol le autorità ucraine contestano adesso le cifre fornite dai comandi russi. L’agenzia ucraina Unian riporta la dichiarazione del consigliere del capo dell’Ufficio del Presidente ucraino, Oleksiy Arestovych il quale conferma che i soldati della 36ma brigata sono stati fatti prigionieri dall’esercito russo, “ma non si tratta di mille soldati ucraini, molti meno" – ha detto riferendosi all’annuncio di Mosca di ieri secondo cui 1.026 militari ucraini si sono arresi ieri.
I parenti di Aiden Eslin, il mercenario britannico catturato a Mariupol, stanno facendo appello alle autorità russe attraverso i tabloid britannici affinché abbiano pietà del loro ragazzo, memori dell’avvertimento del presidente russo Vladimir Putin sul fatto che la convenzione sui prigionieri di guerra non si applica ai mercenari stranieri nel Donbass.
L’esercito ucraino afferma su Twitter che un drone ha distrutto un’intera colonna di mezzi militari russi, diretti a Izyum, mentre stava attraversando un ponte, fatto nel frattempo saltare da cariche esplosive piazzate dalle forze di Kiev. Secondo la BBC, le forze armate russe continuano a lanciare attacchi missilistici e di artiglieria sulle infrastrutture militari ucraine nelle regioni di Kharkiv, Donetsk e Zaporizhzhia. A Slobozhansky, nel nord-est dell’Ucraina, le forze russe stanno conducendo la ricognizione sui probabili luoghi di attacco mentre continuano a bloccare parzialmente la città e la regione di Kharkiv. A Donetsk, nell’Ucraina orientale, le forze russe proseguono gli attacchi nei distretti di Slavyansk, Popasna e Kurakhovo.
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