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04/04/2022

Guerra in Ucraina - Dopo Bucha l’Ucraina chiede più armi alla Nato. Missili sulle città. Si aprono nuovi corridoi umanitari

Nei paesi occidentali tutti i governi hanno condannato all’unanimità la notizia del ritrovamento di cadaveri di civili a Bucha, epicentro di una delle battaglie più feroci della guerra in Ucraina. Il presidente ucraino Zelensky ha evocato nuovamente la parola “genocidio” ma la Russia nega ogni responsabilità su Bucha e liquida le denunce come ‘fake news’ orchestrate dai servizi ucraini.

Mosca ha convocato per oggi una riunione speciale del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite per affrontare le affermazioni secondo cui le forze russe hanno commesso atrocità contro civili ucraini a Bucha, una città fuori Kiev.

L’Ucraina sta usando Bucha per chiedere più armi

Il massacro di Bucha “dimostra che l’odio dei russi contro gli ucraini va oltre qualsiasi cosa l’Europa abbia visto dalla seconda guerra mondiale” ha affermato il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba su Twitter. “La sola maniera di fermarlo è questa: aiutare l’Ucraina a liberarsi della Russia il prima possibile. I partner conoscono i nostri bisogni, carri armati, aerei da combattimento, sistemi di difesa antiaerea”, ha aggiunto Kuleba.

Il ministero della Difesa russo ha pienamente respinto queste “false accuse”, commentando i rapporti sulle truppe russe che avrebbero ucciso dei civili a Bucha. L’ambasciatore russo negli Usa Anatoly Antontov ha affermato: “Vorrei sottolineare che le truppe russe hanno lasciato Bucha il 30 marzo. Le autorità ucraine sono rimaste in silenzio per tutti questi giorni, e ora hanno improvvisamente pubblicato filmati sensazionali per offuscare l’immagine della Russia e far sì che la Russia si difenda”, ha detto ancora Antonov. “Vorrei sottolineare con piena responsabilità che nessun civile ha subito violenza quando la città era controllata dalle forze armate russe”.

La dichiarazione del ministro degli esteri ucraino, che chiede nuovi e più potenti armamenti alla Nato, alimenta il sospetto che il massacro di Bucha si presti ad una operazione Psyop sulla quale dedichiamo un approfondimento in un altro servizio del nostro giornale.

Secondo il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky “È difficile dire, dopo tutto quello che è stato fatto, come si possa intavolare qualsiasi tipo di trattativa con la Russia. Ma questo è a livello personale. Come presidente, devo farlo: ogni guerra deve finire”, ha detto il presidente, secondo The Kyiv Independent.

Il fronte militare

All’alba, le forze armate russe hanno lanciato diversi attacchi missilistici su Mykolaiv. Nella notte, è stato lanciato un missile contro una delle strutture di Odessa, strategico porto nel sud dell’Ucraina. L’attacco ha seguito di poche ore quello lanciato all’alba di domenica, quando era stata colpita una raffineria di petrolio in cui era scoppiato un incendio. Un attacco missilistico viene segnalato anche a Ternopil, città dell’Ucraina occidentale, capoluogo della regione omonima. Le forze russe hanno invece lasciato l’Oblast di Sumy, riferisce il governatore ucraino Dmytro Zhyvytsky.

La parte centrale di Mariupol è praticamente passata sotto il controllo delle forze della Repubblica popolare di Donetsk. Lo ha affermato questa mattina il portavoce delle milizie filorusse, Eduard Basurin, in un’intervista all’emittente televisiva Rossija 24. Secondo Basurin le forze armate ucraine ormai controllano solamente una parte della zona industriale e del porto della città costiera. I combattimenti sono in corso nella zona di Staromaryinka, con circa il 40% degli insediamenti attualmente sotto il controllo delle forze della Repubblica di Donetsk.

Corridoi umanitari e vittime civili

Secondo l’Onu, sono 1.417 i civili uccisi dall’inizio dell’invasione, tra i quali 40 ragazzi e 59 bambini; ma i numeri – fa sapere l’Alto Commissario Onu per i Diritti Umani – sono probabilmente molto più alti perché ancora non ci sono informazioni relativi ad aree dove ci sono stati violenti scontri.

Anche oggi sono previsti corridoi umanitari da Mariupol a Zaporizhia in auto, cioè privatamente, così come da alcune città della regione di Lugansk. Intanto “15 autobus per l’evacuazione dei civili sono già partiti da Zaporizhia per Mariupol. La delegazione della Croce rossa prevede di proseguire per Mariupol da Mangush con 7 autobus”. Le autorità continuano a evacuare le persone dalle città di Severodonetsk, Popasna, Lysychansk, Rubizhne e dal Regione della Bassa Luhansk.

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