Le azioni di un ufficiale di polizia egiziano che ieri ha ucciso tre militari israeliani non sono in alcun modo rappresentative della forte cooperazione in materia di sicurezza tra Israele ed Egitto. Lo hanno affermato fonti vicine all’ufficio del primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, citate dal quotidiano I24 News.
Ieri un agente della polizia egiziana ha ucciso tre membri delle forze di difesa israeliane (Idf) nel deserto del Negev, nel sud di Israele, vicino al confine con l’Egitto, durante uno scontro a fuoco, secondo quanto hanno confermato le Idf, le quali sostengono che l’agente egiziano si è infiltrato in Israele in precedenza, uccidendo due militari, un uomo e una donna, che si trovavano in una postazione di osservazione.
Successivamente, il poliziotto egiziano e i militari israeliani hanno ingaggiato uno scontro a fuoco, conclusosi con l’uccisione dell’agente e di un altro componente delle Idf. Da parte sua, il ministero della Difesa egiziano ha confermato l’uccisione di un membro delle proprie forze di sicurezza in uno scontro a fuoco al confine tra Egitto e Israele.
Il portavoce del ministero della Difesa egiziano, Gharib Abdel Hafez, ha scritto su Facebook: “Un membro delle forze di sicurezza che inseguiva i narcotrafficanti ha attraversato un posto di blocco, a cui ha fatto seguito uno scontro a fuoco con le forze di sicurezza israeliane che ha provocato tre morti da parte israeliana e la morte del membro delle forze di sicurezza egiziane”.
Il ministro della Difesa israeliano, Yoav Gallant, si è detto “profondamente addolorato per la morte di tre militari a seguito dell’incidente di sicurezza al confine egiziano. Le truppe delle Idf hanno condotto le loro missioni con grande diligenza, ma il risultato è stato disastroso”.
Gallant ha aggiunto di aver condotto una valutazione della situazione con i vertici militari. Intanto le autorità israeliane hanno rivelato l’identità di due dei tre militari uccisi. Si tratta del sergente Ohad Dahan, 20 anni, e della sergente Lia Ben-Nun, 19 anni.
Lo scontro a fuoco che ha provocato la morte dei tre militari israeliani è iniziato poche ore dopo che le forze di sicurezza hanno sventato un tentativo di traffico di droga del valore di 1,5 milioni di shekel (circa 370 mila euro) e le Idf stanno indagando per verificare una connessione tra i fatti.
Il confine tra Israele ed Egitto è in gran parte pacifico, tuttavia, ci sono frequenti tentativi di contrabbando di droga oltre l’alta recinzione israeliana. Negli ultimi anni ci sono stati diversi episodi di sparatorie tra contrabbandieri e militari delle Idf.
L’esercito egiziano spara spesso anche ai trafficanti di droga, così come ai gruppi jihadisti nel deserto del Sinai settentrionale, a volte provocando incendi accidentali oltre confine.
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