Il piano di Israele di aumentare le operazioni militari a Gaza è diverso da quelli precedenti. Secondo quanto riportato dall’agenzia israeliana Ynet, Netanyahu ha detto ai ministri: “Stiamo passando dal metodo dei raid all’occupazione dei territori e alla permanenza in essi”. Secondo il piano riportato, i palestinesi saranno costretti a trasferirsi nel sud di Gaza, e Israele è in trattative con altri paesi riguardo al piano per espellere la popolazione di Gaza promosso dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump. “Netanyahu ha sottolineato nella discussione che questo è un buon piano poiché può raggiungere gli obiettivi di sconfiggere Hamas e restituire gli ostaggi”, ha detto un funzionario governativo a Ynet.
Il Forum degli Ostaggi, un gruppo dedicato al ritorno dei prigionieri israeliani da Gaza, ha risposto all’operazione, descrivendola come il “piano Smotrich-Netanyahu”, che secondo loro mira a “rinunciare agli ostaggi e alla sicurezza e alla resilienza nazionale di Israele”. Nel frattempo, il capo di stato maggiore militare israeliano Eyal Zamir ha avvertito che il piano potrebbe mettere in pericolo gli ostaggi rimasti a Gaza.
Si esalta invece il ministro delle Finanze, il nazisionista Bezalel Smotrich, secondo cui Israele occuperà “finalmente” la Striscia di Gaza. Smotrich ha detto che Israele non si ritirerà da Gaza anche se i prigionieri israeliani saranno liberati, osservando che il loro rilascio è possibile solo se Hamas sarà “sottomesso”. “Finalmente occuperemo la Striscia di Gaza. Smetteremo di avere paura della parola ‘occupazione'”, ha detto Smotrich a Channel 12 durante una conferenza stampa. “Stiamo finalmente prendendo il controllo di tutti gli aiuti umanitari, in modo che non diventino forniture per Hamas. Stiamo separando Hamas dalla popolazione, ripulendo la Striscia, restituendo gli ostaggi e sconfiggendo Hamas”.
Un esponente di Hamas ha dichiarato oggi che il movimento palestinese non riprenderà i negoziati per la tregua mentre Israele continua il suo assalto mortale a Gaza. “Non ha senso impegnarsi in colloqui o prendere in considerazione nuove proposte di cessate il fuoco finché la guerra della fame e la guerra di sterminio continuano nella Striscia di Gaza”, ha detto Basem Naim all’AFP, esortando i maggiori paesi del mondo a fare pressione sul primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu per fermare i “crimini di fame, sete e uccisioni” nell’enclave.
Il commento di Naim arriva il giorno successivo l’approvazione del piano militare israeliano per espandere le operazioni, che include lo sfollamento della “maggior parte” dei residenti di Gaza. Dal 2 marzo, Gaza sta subendo un blocco israeliano totale, con cibo, acqua e forniture mediche quasi esaurite. L’esercito israeliano ha ripreso la sua guerra contro la Striscia il 18 marzo, ponendo fine a una fragile tregua di due mesi.
Fonte
Nessun commento:
Posta un commento