Le ultime cifre della guerra che si è combattuta in Iraq dal 2003 al 2011 parlano di 460.800 morti,
la maggioranza vittima dei combattimenti e le altre (circa il 40 per
cento) a causa del collasso delle infrastrutture, sanità prima di tutto,
già messe in ginocchio, però, da 13 anni di sanzioni. Un conflitto che ha provocato enormi sofferenze a migliaia di innocenti. Sono i dati di una ricerca pubblicata sul giornale PLOS Medicine condotta nel 2011 su circa duemila famiglie.
Il computo degli iracheni morti durante gli otto anni di occupazione
statunitense è sempre stata una questione delicata, perché di vittime
quell'invasione ne ha fatte tante, soprattutto tra i civili, e
nonostante i proclami che accompagnarono l'intervento guidato dagli Usa,
ancora oggi l'Iraq non è pacificato. Al contrario, il Paese è
scosso da uno scontro confessionale (tra sciiti e sunniti) che quasi
quotidianamente fa decine di morti negli attentati: circa cinquemila
morti dallo scorso aprile.
Negli anni sono stati pubblicati altri studi, ma nessuno aveva parlato
di così tante vittime, anche se riuscire a calcolare il numero di morti
in una guerra non è certo una scienza esatta. Inoltre, ricorda il
britannico Indipendent, l'invasione dell'Iraq divise il mondo e sin dai primi giorni di combattimento le
Forze armate statunitensi affermarono di non contare gli iracheni morti
nel tentativo di evitare le polemiche che si erano scatenate per il
Vietnam. Reperire le informazioni non è stato dunque semplice,
considerato anche che in Iraq non si fa un censimento della popolazione,
stimata in 33 milioni di abitanti, dalla fine dell'Ottocento, che già
prima dell'invasione le strutture amministrative erano state messe in
ginocchio da anni di sanzioni e che c'è stato un massiccio sfollamento.
I ricercatori (Statunitensi, canadesi e iracheni) sostengano che i dati
siano affidabili al 95 per cento e che il numero reale di vittime
potrebbe oscillare tra 48.000 e 751.000. Un range piuttosto ampio. Questa
ricerca, però, prende in considerazione anche le morti causate
indirettamente dalla guerra, quelle provocate dalle condizioni
igieniche, dalla mancanza di medicine, dall'impossibilità di accedere
alle strutture sanitarie.
Un precedente studio del gruppo Iraq Body Count, con sede in Gran
Bretagna, aveva invece calcolato in 115.000 i morti, facendo
riferimento, però, ai decessi avvenuti nelle violenze.
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