Presentazione


Aggregatore d'analisi, opinioni, fatti e (non troppo di rado) musica.
Cerco

25/10/2013

Siria, curdi contro jihadisti

L'imminente battaglia attesa per ieri alla periferia Sud di Damasco, nella cintura di quartieri intorno a Ghouta, si è conclusa con una prima vittoria dell'esercito governativo. Damasco ha assunto il controllo di Hteitit al-Turkman, cittadina considerata dal governo "un importante centro per i terroristi".

Tensione alta anche al confine con l'Iraq, dove combattenti curdi si sono scontrati con le milizie jihadiste di Al Qaeda. La battaglia è scoppiata di notte ed è durata per quasi 12 ore, riporta l'Osservatorio Siriano per i Diritti Umani: "I curdi sono avanzati in direzione di Al-Yaarubia, area controllata dallo Stato Islamico dell'Iraq e del Levante e da altri gruppi jihadisti. I curdi sono riusciti a prendere il controllo di due villaggi, ma sarà più difficile prendere Al-Yaarubia".

Da tempo milizie curde e jihadiste si scontrano nell'area del Nord Est della Siria, ricca di petrolio e grano. Da parte loro i curdi, affiliati del PKK, il partito curdo dei lavoratori in Turchia, combatte per la creazione di una regione autonoma a Nord della Siria, sul modello di quella irachena.

Intanto, mentre le violenze continuano, la diplomazia internazionale è alle prese con l'organizzazione di Ginevra 2 e in particolare con il tentativo di trascinarvi le opposizioni moderate, ancora indecise sull'eventuale partecipazione alla conferenza. Le opposizioni, seppur divise al loro interno ed estremamente frammentate in galassie ideologiche e religiose opposte, su un punto non cedono: transizione politica senza il presidente Assad. Che da parte sua fa i compiti a casa: a breve Damasco consegnerà un piano dettagliato per la distruzione del proprio arsenale chimico, come previsto dall'accordo raggiunto da Mosca.

Non solo: ieri le autorità siriane hanno rilasciato 64 prigioniere, tra cui una nota blogger, dalle carceri governative. Si tratta della prima di due fasi di un accordo raggiunto con la mediazione di Qatar, Libano e Turchia. Altre 64 prigioniere saranno liberate entro la settimana. A chiedere la liberazione delle detenute sono stati i rapitori di nove pellegrini libanesi, tenuti in ostaggio da 17 mesi a Nord della Siria: i nove, e i due piloti turchi catturati ad agosto, sono stati liberati pochi giorni fa.

Amnistia per Tal Al-Mallohu, giovane blogger arrestata oltre un anno prima delle prime proteste di piazza del marzo 2011. Era stata chiusa dietro le sbarre nel 2009, per aver criticato il governo e aver chiesto a Damasco - attraverso internet - di riformare il Paese.

Fonte

Nessun commento:

Posta un commento