23/11/2014
Volo MH-17 abbattuto - Inchiesta Reuters su inganni, bugie, falsi
Qualcosa di nuovo sul volo 17 della Malaysia Airlines. A quattro mesi dall’abbattimento del Boeing 777 Amsterdam-Kuala Lampur l’agenzia inglese Reuters ha condotto una video-inchiesta sull’abbattimento del MH-17. Da LookOut prendiamo i passaggi salienti dell’agenzia di stampa inglese (non russa).
Cronologia dei fatti elencati dalla severa agenzia di stampa
1) – 17 luglio. Il Boeing-777, Amsterdam-Kuala Lampur, è abbattuto nella provincia di Donestk. 298 i morti.
2) – Il governo ucraino attribuisce immediatamente la responsabilità ai separatisti russi.
3) – Il 18 luglio il presidente americano Barack Obama dichiara: “evidente la responsabilità dell’abbattimento da parte dei filo-russi con un missile terra-aria”.
4) – Il 21 luglio a Mosca il ministro della Difesa e il Comandante dell’Aeronautica presentano fotografie satellitari e tracciati di volo che mostrano la presenza di un aereo militare ucraino in vicinanza del MH-17.
5) – Lo stesso giorno il presidente ucraino Petro Poroshenko dichiara di avere “strong evidence” del luogo di lancio del missile dei ribelli. Kiev è pronta a consegnare le prove alla commissione internazionale.
6) – Le fotografie consegnate sono riconosciute come manipolate anche dagli investigatori tedeschi. Mentre occorrono 40 giorni per consegnare le registrazioni radio tra l’MH-17 e i centri di controllo aereo ucraino.
7) – Nel frattempo hanno dichiarato che i loro aerei non erano operativi quel giorno. Non solo nella zona, ma su tutto il Donbass. C’era una guerra con costanti attacchi aerei da parte ucraina. Ma non quel giorno.
8) – Giusto il 16 luglio, nei pressi di Horlivka, un SU-25 è abbattuto dalle forze ribelli con un missile terra-aria portatile (versione non contestata dagli ucraini).
9) – Gli indipendentisti del Donbass danno accesso al sito del disastro e consegnano le scatole nere. Dopo che l’artiglieria ucraina ha smesso di bombardare inopinatamente l’area, ove non erano stanziati contingenti ribelli.
10) – 9 settembre: anticipazione della Commissione d’inchiesta internazionale. L’abbattimento del Boeing è avvenuto in “result of structural damage caused by a large number of high-energy objects that struck it from the outside”. Colpito da un gran numero di oggetti ad alta potenza.
11) – 19 ottobre Der Spiegel: in audizione parlamentare il BND (Servizio sicurezza tedesco) ha affermato certezza sulla responsabilità dei filo-russi. Né il settimanale, né alcuno successivamente, producono documenti a supporto.
12) – Il 27 ottobre, sempre al Der Spiegel l’investigatore capo tedesco sull’abbattimento rivela che dopo tre mesi gli Stati Uniti non hanno ancora fornito i dati dei propri satelliti. Né alcunché dal loro potentissimo sistema d’ascolto globale (NSA, Echelon). Più i droni e gli AWACS.
Le scoperte dell’inchiesta Reuters
A) La video-inchiesta di Reuters mostra le pagine web del registro aereonautico tedesco sul SU-25 modificate dopo il 17 luglio. La quota operativa dell’aereo che era oltre i 10.000 metri viene poi corretta in 7.500. Tra le fotografie dei rottami si vede una parte di carlinga trapassata a raffica dagli “oggetti ad alta energia” del rapporto d’inchiesta. La parte corrisponde al cockpit, cioè la cabina di pilotaggio. I missili antiaerei non esplodono sul bersaglio ma in sua prossimità, lanciandovi contro (a maggiore garanzia di centramento e danno) una grande quantità di proiettili (schrapnel).
B) La guida radar di un missile terra-aria SA-11 lo avrebbe portato a esplodere circa 20 metri sotto la zona di maggiore risonanza radar: l’area centrale comprendente le ali. Ma, mentre la cabina è crivellata, le fotografie dei rottami mostrano parti intere tra questa e le ali che non presentano un solo foro. Impossibile che le schegge abbiano saltato quella parte. Il missile aria-aria M60 (o M-73) montato sui Su-25 è invece a guida infrarossa sul calore dei motori, e in prossimità dell’aereo esplode verso quell’area. Dalle tante fotografie non si rilevano rottami integri del posteriore dell’aereo. Solo ammassi di parti esplose e incendiate. In mancanza di fori nella parte di carlinga tra la cabina e le ali un’ipotesi possibile sembrerebbe quella di un mitragliamento sulla cabina di pilotaggio, e poi di un missile che ha fatto esplodere l’aereo dalle ali (serbatoi) alla coda.
C) Da ultimo la video-inchiesta Reuters analizza il lancio di un missile SA-11. Alto 5,5 mt, pesa 650 kg, con testata esplosiva da 70. Mosso da 350 kg di propellente, la sua scia bianca si allarga oltre il metro e persiste nel cielo per 5-10 minuti. Ben oltre, viaggiando a Mach 3, il tempo di esplosione. Nessun testimone ha riportato la presenza di questa scia alta 10 km sul luogo dell’abbattimento.
Fonte
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