Lo Yemen è un paese di 27,5 milioni di abitanti, con un Pil di 27,3 miliardi di dollari e in guerra dal 2015 a causa dell’aggressione militare dell’Arabia Saudita e degli Emirati Arabi Uniti con il sostegno di Francia e Usa.
Un paese così piccolo e ormai alle prese con una crisi umanitaria, ha ricevuto più di 100mila migranti solo lo scorso anno. In Italia, con il doppio della popolazione dello Yemen e un Pil di 1.850 miliardi di dollari, nel 2017 ne sono arrivati 180mila. In proporzione alla popolazione una percentuale quasi simile. Sulle risorse disponibili, anche ad occhio, non è possibile fare alcuna proporzione.
Si stima che circa 7 mila migranti entrino nello Yemen ogni mese. La grande maggioranza di loro intende raggiungere i Paesi del Golfo, in particolare l’Arabia Saudita. “Lo scorso agosto, il mondo è rimasto scioccato quando decine di adolescenti etiopi e somali, sognando una vita migliore, sono stati spinti con la forza dai trafficanti nel mare al largo delle coste dello Yemen, e sono annegati”, ha detto Mohammed Abdiker direttore delle operazioni e delle emergenze presso l’Organizzazione Mondiale delle Immigrazioni (organismo Onu), il quale ha dichiarato di essere “estremamente preoccupato per la situazione spaventosa e disumana che i migranti stanno affrontando” nel Paese, e ha chiesto per loro “maggiore sostegno e protezione sia dalla comunità internazionale che dalle autorità locali”.
Sia durante il viaggio, sia una volta raggiunto lo Yemen, molti migranti sono vittime di trafficanti brutali e altri gruppi criminali. Nel 2017, l’Oim ha aiutato circa 2.900 migranti e rifugiati a tornare nel loro Paese dallo Yemen: il 73% di loro erano somali, il 25% etiopi e il 2% altre nazionalità.
Lo Yemen è vittima di una guerra di aggressione che dura ormai dal marzo 2015, passata – tuttavia – per lo più sotto silenzio, che ha provocato quasi 6.000 morti e oltre 10.000 feriti ma che ora sta vivendo una fase di escalation.
In questi giorni, nella città portuale di Hodeidah, che vive sotto l’assedio dei bombardamenti sauditi (spesso con piloti mercenari israeliani e colombiani), gli ospedali sono ormai al collasso: stanno esaurendo le scorte di medicinali e non sono più in grado di accogliere il crescente numero di feriti.
In seguito all’operazione “Golden Victory” (Vittoria Dorata) lanciata lo scorso 13 giugno, le forze militari della coalizione sunnita – Arabia Saudita e Emirati Arabi – la scorsa settimana hanno riconquistato l’aeroporto di Hodeidah, che era sotto il controllo dei ribelli sciiti Houthi. Nei giorni scorsi, era già stato riconquistato il porto bloccando il punto di approvvigionamento per la popolazione civile ormai stremata.
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