Se dall’alto seminano odio, si trova sempre qualche carogna decerebrata che raccoglie il messaggio e sfoga la sua impotenza su chi sta peggio di lui. Evidentemente contando sul fatto che “lassù” possano garantire l’impunità come di solito accade alle “forze dell’ordine”. Doppiamente cretini, insomma.
Due ragazzi del Mali, a Caserta, sono stati fatti bersaglio di colpi di pistola da parte di sconosciuti che gridavano “Salvini! Salvini!”. Le vittime sono ospitate in uno Sprar gestito dal centro sociale Ex Canapificio, dalla comunità Rut delle suore orsoline e dalla Caritas.
Nella serata di lunedì, i richiedenti asilo Daby e Sekou sono stati avvicinati da una Panda nera con tre giovani “itagliani” a bordo che hanno sparato alcuni colpi – sembra con una pistola ad aria compressa.
Uno dei due è rimasto ferito in modo non grave, mentre l’altro è rimasto illeso.
Il centro Sprar invita Matteo Salvini e Giuseppe Conte “a prendere spunto da questo episodio per interrogarsi sulle scelte da fare e propagandare, così come speriamo che i rappresentanti istituzionali eletti possano presentare interrogazioni parlamentari per chiarire ciò che è accaduto e che le forze dell’ordine agiscano adeguatamente. In questo clima difficile, bisogna essere consapevoli che non basterà bloccare una nave né servirà moltiplicare i campi di detenzione in Libia o in Niger. Come cittadini crediamo che la politica del cambiamento debba puntare sull’inclusione sociale di tutti, sulle regolarizzazioni delle persone che vivono e lavorano onestamente nel nostro paese da decenni e non continuare in propagande xenofobe di programmi irrealizzabili”.
Si è fatto sentire anche sindaco di Napoli, Luigi de Magistris: “Caro ministro Salvini quando semini molto odio corri il rischio di alimentare odio e rancore da cui allignano anche le pulsioni criminali più pericolose. Non scherziamo perché questo Paese è complicato e per certi versi è una polveriera sociale”.
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