Appena un anno fa De Magistris poteva postare sulla sua pagina facebook considerazioni varie contro la politica di Minniti sull’immigrazione e i commenti oscillavano per la gran parte tra gli apprezzamenti entusiasti e l’incitamento a continuare a fare di Napoli città accogliente e tollerante.
Un anno dopo il suo post contro Salvini sul caso Aquarius riceve invece perlopiù insulti e i classici “portateli a casa tua”.
Ma cosa sta succedendo a Napoli e dintorni?
Viene logico chiederselo perché dal giorno dell’insediamento del governo Conte si fanno sempre più frequenti le aggressioni contro cittadini stranieri.
Si era insediato da nemmeno 48 ore e 2 ragazzi con caschi in testa sono entrati in un negozio di kebab vicino piazza Garibaldi, sfogandosi con una mazza da baseball contro le suppellettili e contro il titolare del negozio. Un ragazzo pakistano di 23 anni.
Qualche giorno dopo, a Sarno, un ragazzo del Camerun di 27 anni viene colpito alle spalle con una mazza da baseball (ancora) mentre è in bici. Tornava all’hotel per rifugiati dove risiede, dopo una dura giornata di lavoro. Gli aggressori erano in macchina e hanno pure esultato.
Dalle mazze da baseball si passa poi in questi giorni alle armi ad aria compressa.
Pochi giorni fa a Caserta 2 cittadini del Mali, anche loro inseriti nei progetti d’accoglienza, vengono avvicinati da una Panda nera con tre ragazzi a bordo. Si sporge uno che inizia a sparargli addosso con una pistola a pallini. Uno dei 2 africani viene colpito all’addome e finisce in ospedale. Le testimonianze riferiscono di cori di giubilo per Salvini.
E’ storia di ieri sera invece l’aggressione contro Bouyagui Sake. Un ragazzo maliano di 22 anni. Le modalità sono molto simili alle altre aggressioni. Viene avvicinato da un auto dove si sporge un tizio con fucile ad aria compressa che gli spara addosso. Anche lui finisce in ospedale. Tra l’altro Bouyagui è un ragazzo sveglio e intelligente e molto conosciuto in più ambienti per il suo impegno. Con il movimento migranti dell’ex-Opg come nelle lotte per i diritti dell’Usb. E in più ottimo cuoco. Tanto da partecipare anche ad una puntata di Masterchef. Già chiamato un presidio presso la prefettura per chiedere giustizia.
Anche i due ragazzi di Caserta erano vicini ad un centro sociale, l’ex-Canapificio, che da sempre si occupa di immigrazione. E sono stati proprio i ragazzi del centro sociale a spingerli a denunciare.
Il sospetto che le aggressioni in realtà siano molte di più di quelle denunciate è concreto.
Ma come siamo giunti a tutto questo? Prima non era l’Eden, certo, ma le aggressioni contro stranieri erano veramente cosa sporadica.
E’ evidente che la nascita del governo con lo sceriffo padano ha esaltato i settori della destra estrema e le teste calde (e vuote) dei tamarri balordi indottrinati all’odio verso gli immigrati. Probabilmente, si spera, con il tempo queste razziste manifestazioni di “entusiasmo” possano via via diminuire.
Un pò come era successo 10 anni prima con Maroni al dicastero degli interni, governo Berlusconi nel primo parlamento senza partiti di sinistra. Allora furono rumeni e rom ad essere oggetti dell’odio collettivo e per settimane in tutta Italia le aggressioni furono quotidiane.
A quel tempo la campagna d’odio istituzionale partì proprio da Napoli. Da Ponticelli. Con il rogo di un campo rom sotto gli occhi di polizia e carabinieri a sorvegliare che il pogrom si svolgesse nelle giuste modalità. Il tutto in diretta televisiva con i maggiori network a fare la cronaca (e qualcuno ad incitare).
Sono però appunto passati 10 anni. Allora la crisi dei mutui subprime dagli Stati Uniti stava appena precipitando in Europa e in Italia. Si era all’inizio della catastrofe e già allora la Lega Nord aveva il primario compito di distrarre l’opinione pubblica con mostri immaginari e nemici da colpire. In quel tempo nei salotti televisivi si potevano udire elementi governativi dissertare lombrosianamente della natura genetica criminale della popolazione rumena.
Dieci anni dopo siamo sempre lì, ma messi decisamente peggio. La crisi ha via via eroso diritti e salari e la Lega è diventata partito nazionale. In verità al Sud non è che abbia preso numeri mitici alle ultime elezioni. Dove sono cresciuti loro sono diminuiti i fascisti della Meloni e un pò di Forza Italia.
Però è evidente, da quelli che potremmo definire “gli effetti di Salvini sulla gente”, che tutto sta precipitando. E da qui si ritorna ai post di De Magistris.
L’elettore medio del sindaco di Napoli vota i 5Stelle alle politiche e finora aveva sostanzialmente manifestato pulsioni legalitarie, sì, ma sempre nell’ambito di una dialettica democratica decente. Lo spostamento repentino su posizioni reazionarie impressiona. Il fatto che gli orrori di Salvini avvengano con l’avallo dei 5Stelle ha dato definitivamente il via allo sbracamento morale.
Vedremo se saranno solo gli effetti temporanei dell’acido Salvini spacciato da tutti i media o se veramente queste politiche razziste diventeranno parte dell’armamentario ideologico dei 5Stelle, trasformandolo definitivamente in un partito nazionalista di tipo classico anche se in salsa moderna.
Però adesso per chi ha a cuore che questi territori già devastati dal malaffare, da politiche colonialiste, da ritardi strutturali non vengano anche infettati dall’odio razzista deve darsi veramente da fare.
Fondamentale sarà spegnere gli incendi della guerra tra poveri. Dialogare e farsi capire. Destrutturare i discorsi arretrati e creare nei fatti un nuovo proletariato meticcio e cosciente. Nelle lotte per i diritti. Per gli avanzamenti sociali. Perché il problema è sempre quello. La classe. Quando c’è lei (nel senso di coscienza di) scompaiono le razze.
Sabato a Reggio Calabria ci sarà appunto una manifestazione. E’ importante esserci. Dalla federazione campana dell’Usb partiranno pullman. Con migranti e autoctoni.
Prima gli sfruttati è lo slogan di lancio. In quei luoghi dove un operaio agricolo africano, sindacalizzato, è stato ucciso da un mostro locale. Era appena nato il governo Conte.
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