L’ex presidente INPS Tito Boeri, area “centrosinistra” tendenza Fornero, su la Repubblica, nuovo organo di casa Agnelli, si lancia in un anatema contro il blocco dei licenziamenti.
La tesi del, non a caso, bocconiano è che quel blocco impedirà alle imprese di assumere e ingesserà l’economia. In più il cosiddetto economista si trasforma in costituzionalista, asserendo che così si violerebbero i principi di libertà d’impresa contenuti nella nostra Carta.
In attesa che Boeri si pronunci come virologo, ci sentiamo di affermare che la sua tesi rappresenta la sintesi delle corbellerie liberiste che hanno devastato il mondo negli ultimi trent’anni; e che hanno più esposto ai colpi della pandemia proprio quei paesi che secondo quelle corbellerie sono stati governati.
Dunque, perché si assuma bisogna licenziare; perché i giovani trovino un lavoro bisogna che gli anziani non vadano in pensione prima dei settant’anni; per lavorare tutti bisogna aumentare l’orario di lavoro; perché ci sia più benessere per tutti bisogna che i ricchi siano più ricchi; perché i servizi pubblici funzionino meglio bisogna che siano in mano ai privati; per avere più salute bisogna chiudere più ospedali; per migliorare l’ambiente bisogna eliminare i vincoli ambientali...
Sono solo alcuni dei paradossi che, messi assieme, sembrano usciti dal paese degli Acchiappacitrulli di Pinocchio, ma che per anni sono stati snocciolati come sani principi economici dalla propaganda mediatica e dai vari Tito Boeri.
Il quale oggi ci vuole anche far credere che i padri della nostra Costituzione avrebbero considerato un intollerabile sopruso togliere alla FCA il diritto di licenziare o alla Whirlpool quello a delocalizzare.
D’altra parte, proseguendo nei paradossi liberisti, si può tranquillamente arrivare a sostenere che la via migliore per la democrazia sia la dittatura.
Non ha forse auspicato una dittatura democratica un altro intellettuale di Confindustria come Massimo Cacciari?
Altro che Parri, Calamendrei, Togliatti, De Gasperi... oggi la Costituzione la fanno i mercati e i padroni.
E Boeri è il perfetto costituzionalista di Bonomi.
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