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07/05/2021

Il “no” ai brevetti sui vaccini non è utopia, ma necessità

Tra lo stupore dei commentatori di palazzo nostrani – come sempre più realisti del re nel difendere ricchi e padroni – Biden ha annunciato di voler togliere i brevetti dai vaccini.

Il disastro sanitario dell’India, che preannuncia catastrofi analoghe in tutta la maggioranza povera del mondo, ha indotto l’amministrazione USA a venir meno ai suoi sacri principi di tutela del profitto.

Come al solito la UE ha seguito a ruota il governo americano e Ursula Von Der Leyen, dopo essere stata pasdaran del “no” alla limitazione dei brevetti, ora dichiara la disponibilità europea a condividere i vaccini con il mondo povero. Draghi come sempre tace, ma si adeguerà.

La verità è che la lotta alla pandemia richiede misure contro il capitalismo e solo i liberisti più stupidi e reazionari, in particolare in Europa, non si sono accorti della realtà.

Non è per bontà che Biden ora vuol togliere i brevetti, ma perché non ha alternative, se non una catastrofe mondiale o un mondo povero ancora più vicino alla Cina; e la seconda possibilità lo preoccupa più della prima.

Tutto questo dimostra che la mobilitazione europea e mondiale per togliere i brevetti ai vaccini non era un sogno nelle nuvole, ma una lotta realistica con possibilità di successo.

Ora bisogna continuare ed accrescere la mobilitazione affinché il WTO decida in fretta, superando le barricate che le multinazionali del farmaco hanno già predisposto, dato che ogni ritardo significa migliaia e migliaia di morti in più e una sempre più rischiosa diffusione del contagio nel mondo.

Ci vogliono vaccini e sanità pubblica per tutte e tutti in tutto il mondo, non è utopia ma necessità.

Ci vediamo in manifestazione e a Roma il 22 maggio.

Continuiamo a sostenere e a diffondere la petizione e europea.

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