Presentazione


Aggregatore d'analisi, opinioni, fatti e (non troppo di rado) musica.
Cerco

05/06/2023

Guerra in ucraina - Notizie discordanti sulla controffensiva di Kiev. In Russia contrasti sulla difesa del confine

Le forze armate ucraine avrebbero dato inizio alla tanto attesa offensiva primaverile per la riconquista dei territori occupati dalle forze russe. A sostenerlo è il ministero della Difesa della Russia, che in una nota afferna di aver arginato ieri la prima ondata di una vasta offensiva nella regione di Donetsk: secondo la nota, le forze ucraine hanno attaccato le linee avanzate russe con forze ingenti nell’area di Velyka Novosilka – una sezione del fronte dove le difese russe sono ritenute relativamente vulnerabili – utilizzando ben sei battaglioni meccanizzati e due battaglioni di carri armati.

Secondo il ministero della Difesa russo, artiglieria e campi minati hanno inflitto perdite significative alle forze ucraine, bloccandone l’avanzata. Ciononostante, le forze ucraine sarebbero riuscite a impadronirsi di due piccoli insediamenti lungo la linea di contatto, Neskuchne e Novadarivka.

Il presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelenskij aveva affermato che l’Ucraina era pronta per la controffensiva. “Secondo me da oggi siamo pronti per farlo. Certe cose non sono come vorremmo, ma non possiamo aspettare mesi. Crediamo fortemente che ce la faremo. Non so quanto tempo ci vorrà”, aveva detto in un’intervista al Wall Street Journal pubblicata sabato.

Secondo altre fonti l’operazione ucraina sarebbe in corso da diversi giorni. Il 25 maggio il consigliere presidenziale Mykhailo Podoliak aveva dichiarato che “La controffensiva è in corso da diversi giorni e c’è un’intensa guerra lungo il confine di 1.500 chilometri, ma le azioni sono già iniziate”.

A metà maggio, il Washington Post ha riferito che l’Ucraina stava addestrando unità per attraversare il Dnepr e costruire chiatte per il trasporto di attrezzature pesanti. Secondo i resoconti dei media, il compito prioritario delle forze armate ucraine è stabilire il controllo delle isole sul fiume.

Allo stesso tempo, il giornale ha osservato che l’esercito russo sta sopprimendo tutti i tentativi delle forze armate ucraine di sbarcare e prendere piede sulla riva sinistra del grande fiume.

Secondo l’agenzia russia Ria-Novosti, le autorità delle regioni di Kherson e Zaporozhye hanno anche avvertito che le forze armate ucraine si stavano preparando a forzare il Dnepr, ma che un tale tentativo finirebbe in un disastro per l’esercito ucraino, poiché l’esercito russo ha eretto potenti strutture difensive sulla riva sinistra del fiume.

Lo statunitense Institute for Study of War riferisce che il 3 giugno il vice ministro della Difesa ucraino Hanna Malyar ha dichiarato che “i piani militari amano il silenzio” e che nel frattempo “discuterà di qualcos’altro“, probabilmente riconoscendo che i funzionari ucraini hanno iniziato a imporre più rigorosamente un regime di silenzio informativo sulle operazioni in preparazione per imminenti controffensive.

Il ministro ucraino degli affari interni Ihor Klymenko ha dichiarato il 3 giugno che l’Ucraina ha formato tutte e nove le brigate della “Guardia offensiva” e che queste formazioni sono pronte a prendere parte alle ostilità.

Finora, i funzionari del regime di Kiev si sono dimostrati ansiosi di minimizzare le aspettative che la controffensiva si risolva in un’unica battaglia decisiva.

“D’altra parte, se le linee russe tengono e la controffensiva non riesce a fare una vera svolta, un tale scenario potrebbe segnalare l’inizio di una situazione di stallo militare più profonda, dove nessuna delle due parti è in grado di nuove importanti operazioni offensive” scrive in un reportage dal fronte il giornale ucraino Kyev Indipendent.

Sebbene non sia stata ancora osservata alcuna grande spinta attraverso truppe corazzate, quelle che sembrano operazioni deliberate per “saggiare” le difese delle forze armate russe hanno avuto luogo per tutto il mese di maggio, e non solo nel sud. Ma i risultati sul campo si sono rivelati scarsi.

Secondo le fonti del canale russo Wargonzo, in direzione di Ugledar le forze armate ucraine hanno intrapreso una serie di azioni offensive su questo settore del fronte. I combattimenti attivi si sono svolti a sud-ovest di Ugledar. Attualmente, gli ucraini continuano a raccogliere riserve sulla linea di contatto di Elizavetovka.

Sul fronte russo si segnalano le affermazioni di Prigozhin di essere disposto a spostare i miliziani della compagnia Wagner a Belgorod per difendere il confine dalle incursioni ucraine. Prigozhin potrebbe vedere il confine tra Belgorod e Ucraina come una linea del fronte abbastanza facile da difendere, dato che le incursioni in Russia si sono finora verificate su scala estremamente limitata.

Dall’inizio del conflitto, la regione di Belgorod è stata costantemente bombardata dalle forze armate ucraine. Parte dei villaggi di confine sono stati completamente evacuati, gli abitanti della regione si stanno trasferendo a vivere in altre regioni, ma ci sono ancora persone che, nonostante la situazione, rimangono nella regione.

Il dispiegamento delle forze della Wagner al confine di Belgorod consentirebbe a Prigozhin di mantenere la sua posizione di comandante delle forze in prima linea senza le estenuanti richieste di condurre assalti frontali contro città ucraine pesantemente fortificate.

L’apparente minaccia di Prigozhin di intraprendere operazioni militari, anche difensive, sul territorio russo senza il permesso del Ministero della Difesa russo va verificata per distinguere la retorica dai fatti concreti.Ciò implicherebbe che Prigozhin si consideri in grado di utilizzare forze militari a lui fedeli a sua discrezione e al di fuori del controllo dell’attuale ministero della Difesa.

Il primo vicepresidente della Duma della commissione per gli affari della Comunità degli Stati indipendenti (CSI) Konstantin Zatulin ha sottolineato che tra gli obiettivi ufficialmente dichiarati dalla Russia all’inizio dell’invasione dell’Ucraina: “denazificazione, smilitarizzazione, neutralità dell’Ucraina e protezione degli abitanti delle Repubbliche popolari di Donetsk e Luhansk” – nessuno è stato effettivamente raggiunto.

Zatulin ha inoltre osservato che con il progredire della guerra, questi obiettivi hanno cessato di avere un significato effettivo e ha suggerito che le forze russe avrebbero dovuto essere più aggressive negli sforzi per respingere le forze ucraine dai confini degli oblast di Donetsk e Luhansk.

Le osservazioni critiche di Zatulin sono degne di nota considerando che è un collaboratore del Valdai Club, molto vicino al Cremlino, che notoriamente sostiene opinioni complementari al presidente russo Vladimir Putin e alla linea ufficiale del Cremlino.

Fonte

Nessun commento:

Posta un commento