Presentazione


Aggregatore d'analisi, opinioni, fatti e (non troppo di rado) musica.
Cerco

06/05/2025

Euroclear vuole ridistribuire 3 miliardi di fondi russi congelati

L’agenzia di stampa britannica Reuters ha reso noto che, stando ad alcuni documenti visionati e alle informazioni di fonti vicine al dossier, la società di servizi finanziari Euroclear ha intenzione di ridistribuire a investitori occidentali circa 3 miliardi di fondi russi congelati in seguito alla conflagrazione del conflitto in Ucraina.

Lo scorso anno, Mosca ha confiscato il denaro posseduto da alcune realtà e personalità che avevano interessi in Russia, come risposta alle azioni di Bruxelles riguardo agli assets bloccati negli istituti europei. In particolare, la decisione di usare gli interessi maturati sui fondi russi per garantire prestiti utili a sostenere la capacità militare di Kiev è stata aspramente criticata.

Si stima che le società straniere presenti in Russia abbiano perso intorno ai 167 miliardi di dollari dall’inizio delle operazioni su larga scala in Ucraina da parte di Mosca, alla fine del febbraio 2022. Il Cremlino avrebbe intentato circa un centinaio di azioni legali contro Euroclear, senza però ottenere ancora nulla.

L’istituto belga detiene circa 191 miliardi di assets russi, più di due terzi del totale congelato. La società sembrerebbe aver deciso di prelevare 3 miliardi da un fondo di circa 10 miliardi già liquidi – ‘in contanti’, potremmo dire – appartenenti a varie compagnie e individui sottoposti a sanzione da parte della UE.

Il regime sanzionatorio approvato alla fine del 2024 ha reso possibile questo tipo di operazioni, e la società con sede a Bruxelles avrebbe poi ricevuto diverse pressioni dal mondo finanziario per agire di conseguenza. Non è chiaro quali attori le abbiano portate avanti e chi si sarebbe poi dovuto avvantaggiare dei fondi russi.

Stando alle fonti ascoltate da Reuters, lo scorso marzo Euroclear avrebbe così ottenuto le necessarie autorizzazioni dalle autorità belga, per poi notificare ai propri clienti il pagamento il primo aprile, stando a un documento esaminato sempre da Reuters. Sia il governo di Bruxelles sia il Cremlino non hanno per ora rilasciato commenti in merito.

Alcune critiche sono arrivate da soggetti inaspettati. Jacob Kirkegaard, esperto di sanzioni presso il Peterson Institute for International Economics, un think tank specializzato in economia internazionale con sede a Washington, ha definito questa operazione “moralmente riprovevole”.

Questo perché, a suo avviso, questi fondi dovrebbero servire alla ricostruzione dell’Ucraina. Meno sono, più saranno i soldi che dovranno sborsare i contribuenti europei nei progetti post-bellici. Una sorta di conflitto insanabile tra gli interessi finanziari e quelli della maggior parte della popolazione, seppur visto con lo sguardo di chi è pronto a esacerbare i rapporti con Mosca.

Infatti, il tema rimane un dossier caldo nei tentativi di confronto per il raggiungimento della pace in Ucraina. La UE ha sempre spinto per l’escalation e per rendere impossibili le trattative. La scelta di ridistribuire alcuni miliardi di ricchezze russe continua ad andare in quella direzione.

Fonte

Nessun commento:

Posta un commento