Colpo grosso a Berlino. Se c’era un modo pessimo di celebrare l’80° anniversario della conquista del Reichstag da parte sovietica era proprio questo. Ed è arrivato largamente inatteso.
Si votava infatti per dare la fiducia al nuovo governo presieduto dal democristiano Friedrich Merz, dopo lunghe e laboriose trattative con l’Spd per fissare il programma e distribuire le poltrone.
Merz si aspettava di ottenere la maggioranza dei 630 membri del Bundestag, ma ha ottenuto il sostegno di soli 310 deputati, con 307 voti contrari al primo turno.
La drammatica sconfitta di Friedrich Merz nel voto per diventare cancelliere al parlamento tedesco è un’ulteriore prova della fragilità della sua coalizione. Ma non è ancora una condanna e morte.
A termini di Costituzione, infatti, gli è concesso un secondo e forse persino un terzo tentativo. Ma è chiaro andare sotto già al primo voto è un’umiliazione unica (mai successo prima) che distrugge la sua credibilità internazionale come leader del più importante paese europeo.
Secondo quanto riportato dai media tedeschi, citando membri dei gruppi, è probabile che una seconda votazione avvenga questa settimana (magari evitando di farla cadere proprio il 9, con analogie storiche terrificanti).
Le elezioni sono ormai lontanissime: il 23 febbraio. Le sue promesse elettorali includevano il miglioramento delle relazioni con i paesi vicini della Germania e una posizione più proattiva a livello europeo. Ma i contrasti più forti – all’interno del suo stesso partito, non certo con i guerrafondai dell’Spd – si sono avuti sul piano di riarmo della Germania, anche indipendentemente dal programma europeo voluto da Ursula von der Leyen.
Il programma dei suoi primi incontri internazionali era già stato fissato, con un viaggio a Parigi e Varsavia mercoledì. Non il modo migliore di presentarsi al mondo, anche se Macron e Tusk faranno finta di niente pur di andare avanti con i loro folli programmi di guerra.
Merz, diventato eurodeputato conservatore nel 1989, è un veterano del partito senza esperienza di governo. Ha lasciato la politica nei primi anni 2000 dopo aver perso lo scontro con l’allora più centrista Angela Merkel.
Ha trascorso un decennio lavorando in innumerevoli consigli di amministrazione, tra cui Blackrock. Un vero rappresentante del capitale finanziario internazionale, pronto a passare da cariche private a cariche pubbliche senza neanche avere un soprassalto di «conflitto di interessi», o quanto di logica da applicare (sembra scontato che dirigere un paese sia totalmente diverso da dirigere un’azienda..).
Ma proprio questa «disinvoltura» si è rivelata una debolezza operativa...
Ultim’ora. Friedrich Merz è stato eletto cancelliere della Germania, ma solo al secondo tentativo: ha incassato 325 voti (il minimo era 316), meno comunque dei voti disponibili per la sua coalizione (329). Il futuro del nuovo esecutivo non si annuncia per nulla facile.
Fonte
Nessun commento:
Posta un commento