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23/10/2025

Condannato Jorge Troccoli, il torturatore uruguayano rifugiatosi in Italia

Si chiude in tribunale una delle molte pagine che ha coinvolto l’Italia nel famigerato “Piano Condor”. Jorge Néstor Troccoli, ex ufficiale dell’esercito uruguaiano, è stato condannato in Italia martedì all’ergastolo per la sua responsabilità nell’omicidio e nella scomparsa di tre persone durante la dittatura militare in Uruguay nel quadro del Piano Condor, il coordinamento repressivo tra i regimi militari latinoamericani e gli USA negli anni ‘70.

La sentenza è stata emessa dal Tribunale di Roma e va ad aggiungersi ad una precedente condanna – anch’essa all’ergastolo – che Troccoli sta già scontando a Napoli dal 2021, dopo essere stato riconosciuto colpevole della scomparsa di cittadini italiani in operazioni repressive transnazionali nel quadro del “Piano Condor”.

Troccoli, che ieri non era presente all’udienza in aula, è stato riconosciuto colpevole dell’omicidio dell’insegnante uruguaiana Elena Quinteros, rapita nel 1976, e della coppia formata dall’argentino José Agustín Potenza e dalla cittadina italiana Raffaella Filipazzi, entrambi scomparsi nel 1977.

Il 25 giugno 1977 José Agustín Potenza e la cittadina italiana Raffaella Filipazzi, furono arrestati all’hotel Hermitage di Buenos Aires. Furono condotti al centro di detenzione clandestino del Corpo dei Fucilieri Navali (FUSNA) e poi trasferiti clandestinamente in Paraguay, dove furono assassinati. I loro corpi furono ritrovati e identificati in una fossa comune nel 2017. La terza vittima per la quale è stato condannato Troccoli era Elena Quinteros, docente e dirigente sindacale uruguaiana, rapita nel giugno 1976 nella sede diplomatica del Venezuela a Montevideo e in seguito desaparecida.

Troccoli, faceva parte del Corpo dei Fucilieri della Marina (FUSNA) come ufficiale dei servizi segreti ed è stato indicato da più sopravvissuti come uno dei principali autori di torture e sparizioni.

Fuggito all’estero per sottrarsi alle azioni giudiziarie intentate dai familiari dei desaparecidos uruguayani, Troccoli si era rifugiato in Italia protetto dalla sua doppia cittadinanza. Ma nel 2007 era stato individuato in un paese del Cilento e successivamente arrestato.

In Uruguay la condanna di Troccoli è stata salutata con soddisfazione.

In una nota il Partito per la Vittoria del Popolo – uno dei partiti aderenti al Frente Amplio – esprime la sua più profonda soddisfazione per il risultato raggiunto in termini di verità e giustizia, che rappresenta la decisione della Corte di Assisi oggi presso il Tribunale di Roma, condannando all’ergastolo il repressore Jorge Néstor Tróccoli, ex ufficiale di Intelligence del FUSNA, per il rapimento e la scomparsa dell’insegnante Elena Quinteros.

“Sono passati 49 anni da quando la dittatura civico-militare uruguaiana invase il territorio venezuelano nella sua ambasciata a Montevideo, per rapire e far sparire la nostra compagna Elena Quinteros, simbolo della resistenza alla dittatura. Durante tutti questi anni, la lotta di sua madre Tota Quinteros, degli organismi per i diritti umani, dell’istruzione e della cultura, del Pit-Cnt, della mobilitazione popolare, il ruolo che ci è toccato come PVP e al Frente Amplio, hanno costituito un percorso di lotta senza rinuncia, che ci ha permesso di avanzare nella verità e nella giustizia”.

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