17/04/2014
‘Antiterrorismo’ flop. Blindati persi da Kiev A Ginevra ci provano
Kiev ammette: «Blindati catturati dai russi terroristi». Terroristi o patrioti, la rivolta dei filorussi investe tutta l’Ucraina dell’est. La Bbc definisce un fiasco l’operazione anti-terrorismo. Oggi Russia e Ucraina a Ginevra con due arbitri schierati come Usa e Ue per trovare una via d’uscita
La rivolta dei filorussi dilaga in tutta l’Ucraina dell’est nella confusione delle notizie spesso montate ad arte. Alcuni reparti corazzati inviati da Kiev per riprendere il controllo della regione si sono arresi strada facendo ai separatisti che chiedono l’annessione alla Russia. Lo ammettono le autorità ucraine accusando Mosca di «cercare due o trecento morti per giustificare un intervento militare». Intanto arrivano notizie, sempre non confermate, di intere colonne di soldati ucraini che hanno deposto le armi davanti ai manifestanti a Sloviansk e a Kramatorsk. Scena di quasi guerra a Donetsk.
Ora è a Ginevra la speranza. Russia e Ucraina con due arbitri una attimino schierati come l’Unione Europea e gli Stati Uniti tenteranno di trovare una via d’uscita alla crisi. Tutto sembra estremamente precario. Sino a ieri la cancelliera tedesca Angela Merkel addirittura temeva che l’incontro potesse saltare. Ora la ricerca di una base di dialogo. Le nuove autorità ucraine mostrano intanto di non avrebbero notizie esatte su cosa sta accadendo a est e neppure fonti certe sulle quali contare. Non è un caso che il capo della Cia abbia incontrato nei giorni scorsi il primo ministro ucraino Yatsenyuk.
L’operazione “anti-terrorismo” annunciata da Kiev contro i separatisti non sta andando secondo i piani delle autorità ucraine. Il servizio Bbc News on-line, che ha diversi inviati nell’est dell’Ucraina, tra cui i giornalista David Stern a Donetsk, scrive apertamente di un «non evento o peggio di un totale fiasco». D’altronde non potrebbe essere diversamente. La giornata, dopo i morti dell’altro ieri, è stata tesissima. Ma la notizia dei reparti di Kiev che si arrendono ai filorussi o passano addirittura al “nemico” offrono una lettura oggettiva della situazione che mette in difficoltà i sostenitori Usa.
Probabilmente nessuno si aspettava che alcuni dei reparti mandati nelle regioni orientali per «ristabilire l’ordine» passassero dalla parte dei separatisti o comunque non eseguissero l’ordine di riprendere possesso degli edifici in mano ai dimostranti. Giornalisti inglesi sul posto scrivono di un ufficiale sulla piazza di Slovansk che avrebbe detto dopo essere sceso da un blindato: «Non sparerò mai sui miei compatrioti» Carri armati carichi di miliziani e di soldati di Kiev sono stati segnalati nel centro di Sloviansk e la gente li avrebbe applauditi. Si era pensato a mezzi blindati dalla Russia.
Inizialmente il Ministero della Difesa ucraino aveva detto che alcuni blindati erano «caduti nelle mani di gruppi russi di sabotatori-terroristi». Nelle ore successive alcune foto della Associted Press immesse nel circuito internazionale hanno iniziato a mostrare autoblindo cariche di uomini armati con la divisa di una brigata di paracadutisti dell’esercito ucraino. Molti dei mezzi fotografati nell’est del Paese sventolano la bandiera russa. C’è chi immagina una clamorosa messinscena del Cremlino. Più semplicemente la situazione nell’Ucraina orientale è sfuggita totalmente di mano a Kiev.
La defezione di alcuni reparti ucraini a favore dei filorussi è stata confermata da un’emittente di Kiev. I mezzi e gli uomini passati agli insorti che vogliono l’annessione a Mosca sarebbero gli stessi che le autorità ucraine avevano spedito a est per rafforzare il controllo di un aeroporto militare. Lo scalo, Kramatorsk, una località a nord di Donetsk, ha una notevole importanza strategica perché è al centro della regione più vicina al confine con Mosca. Giorni fa la base, che era in mano ai filorussi, era stata parzialmente riportata sotto il controllo di Kiev che ieri voleva rafforzare con nuove truppe.
Donetsk, un milione di abitanti, capoluogo della regione più vicina alla Russia e centro di vitale importanza strategico-industriale, sembra completamente in mano ai filorussi che chiedono la separazione da Kiev. Le autorità ucraine hanno deciso di inviare il Ministro della Difesa in missione nell’area «per fare un rapporto su quello che succede là». Un’ammissione, implicita, che Kiev non può contare sul completo controllo delle fonti dirette per valutare la situazione. Il presidente della commissione Ue Barroso: «Mai dimenticare che la pace e la stabilità in Europa non sono scontate».
La Nato insiste sul solo colpevole della crisi, dice di guardare a Ginevra e attende ordini da Washington. «Il compito della Nato è proteggere e difendere i suoi alleati e abbiamo già preso una serie di misure» ha spiegato Rasmussen, omettendo quali alleati Nato sarebbero minacciati. La Nato metterà in campo più aerei, più navi e aumenterà la capacità via terra. «Ad esempio, gli aerei da pattugliamento faranno più sortite sulla regione Baltica», mentre «i nostri piani di difesa saranno rivisti e rafforzati». Misure attuate da subito e «altre ne verranno, se serve». Si avvicina la Pasqua di pace.
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