Ufficialmente e abbondantemente acclamata dai media mainstream, è entrata in vigore alle 9 di questa mattina la tregua umanitaria unilaterale di sette ore annunciata da Israele.
La sospensione delle ostilità, dovrebbe proseguire fino alle 16 e interessa la maggior parte della Striscia di Gaza ad esclusione della regione a est di Rafah, dove "proseguono gli scontri e dove sarà mantenuta una presenza militare israeliana", si legge in un comunicato dell'esercito. Ma, com’è noto, le forze armate di Tel Aviv hanno una visione molto “elastica” delle tregue che dichiarano unilateralmente.
Una bambina palestinese è stata infatti uccisa questa mattina in un raid aereo israeliano dopo l'entrata in vigore della tregua unilaterale dichiarata da Israele. Lo riferisce l’Associated Press citando i servizi di soccorso palestinesi. La giovane vittima palestinese sarebbe una bambina di otto anni, uccisa in un raid a ovest della città di Gaza, quindi non nella zona di Rafah ma piuttosto distante. Nella stessa incursione, compiuta dopo l'inizio della tregua unilaterale di Israele, sono rimaste ferite almeno 30 persone.
I servizi di soccorso hanno riferito che l'aviazione israeliana ha colpito una casa in un campo profughi a Shati. Nella notte, prima di dichiarare “la tregua” dieci palestinesi sono stati uccisi dai raid israeliani nella Striscia di Gaza: il bilancio complessivo delle vittime palestinesi dopo quattro settimane di bombardamenti è salito così ad almeno 1.822 morti.
Cinque palestinesi sono state uccisi a Jabalya, altri tre nelle aree di Zeitun e Sheikh Radwan a Gaza, uno a Nuseirat. Un bambino ha perso la vita a Rafah, ha precisato il portavoce dei servizi di soccorso, Ashraf al Qudra. Si apprende intanto che il sistema antimissile Iron Dome che gli Usa hanno fornito ad Israele, sarebbe riuscito ad intercettare solo un quinto dei razzi sparati dai palestinesi sul territorio israeliano.
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