Il 50esimo giorno di offensiva israeliana “Margine Protettivo” conferma la
strategia avviata dall’esercito israeliano nei giorni scorsi: colpire
le “torri” residenziali, gli edifici con una quindicina di piani, in
particolare a Gaza city.
Nelle ultime ore sono stati colpiti altri alti edifici di
Gaza, tra i quali l’Italian Mall, un centro commerciale con una
cinquantina di appartamenti, costruito alla fine degli anni Novanta con
fondi italiani. La distruzione compiuta da bombe ad alto
potenziale sganciate dagli F-16 è preceduta da “avvertimenti” che se da
un lato consentono agli abitanti di allontanarsi, dall’altro gettano nel
panico centinaia di persone. Non solo ma adesso gli
avvertimenti vengono dati anche a famiglie che vivono in palazzi che poi
non sono colpiti, come avvenuto ieri nel caso della Torre Tayba 1, sul
lungomare di Gaza city. Senza contare che sono presi dal panico anche coloro che vivono negli edifici vicini a quelli minacciati.
Lo scopo è quello di stremare quella che potremmo definire la
“piccola borghesia” di Gaza city sino ad oggi “meno” colpita rispetto
agli abitanti più poveri che vivono (o meglio vivevano viste le
distruzioni) nei quartieri orientali. In questo modo Israele crede di
spezzare il sostegno popolare alla resistenza armata e di costringere i
leader di Hamas e di altre formazioni ad accettare un cessate il fuoco
senza condizioni, ossia senza la revoca del blocco di Gaza in atto dal
2007.
A tutto ciò si accompagnano decine di raid aerei
compiuti ovunque a Gaza. La scorsa notte sono stati 15 e hanno causato
almeno due morti. Ieri almeno 12 persone, tra le quali alcuni
miliziani, erano stati uccisi in diversi attacchi aerei.
Da parte loro i gruppi armati palestinesi continuano i lanci di razzi
verso Israele, ieri almeno 120 che nella maggior parte dei casi cadono
senza provocare danni.
Ore 9.30 HAMAS SAREBBE PRONTO AD ACCETTARE LA NUOVA PROPOSTA EGIZIANA DI CESSATE IL FUOCO
Il numero due (dopo Khaled Mashaal) dell’ufficio politico di Hamas, Musa Abu Marzouk, ha detto al quotidiano arano al Hayyat che Hamas accetta la formulazione della recente proposta di cessate il fuoco egiziano. La dichiarazione potrebbe avere ripercussioni di vasta portata, in quanto la proposta egiziana non condiziona il cessate il fuoco alle richieste di netto miglioramento della condizione di Gaza, ossia alla linea rossa fissata sino ad oggi da Hamas.
Un funzionario della Jihad islamica da parte sua ha detto al giornale che la proposta egiziana rafforzerà a Gaza l’Autorità Nazionale Palestinese del presidente Abu Mazen che avrebbe il controllo dei valichi di frontiera di Gaza, una proposta già accettata da molti membri del gabinetto di sicurezza israeliano.
AGGIORNAMENTI
Ore 14
Consenso a Netanyahu e’ crollato. Era l’82% mese scorso con inizio attacco di terra contro Gaza. Una settimana fa 55%. Oggi 38% (Canale 2)
Ore 14.30 OGGI UCCISI QUATTRO PALESTINESI
Quattro palestinesi sono stati uccisi in due raid aerei israeliani condotti a nord e a est di Gaza. Due a Beit Lahya quando un’automobile è stata colpita da un missile. gli altri a Shajayea (Gaza city).
Ore 15.45 – DELEGAZIONE PALESTINESE ANNUNCIA IL RAGGIUNGIMENTO DELL’ACCORDO DI CESSATE IL FUOCO CON ISRAELE
La delegazione palestinese al Cairo e l’Egitto hanno annunciato il raggiungimento della tregua tra Hamas e Israele. Il portavoce del movimento islamista, Abu Marzouk, avrebbe definito l’accordo “una vittoria”. Secondo fonti palestinesi, si tratterebbe di un accordo di cessate il fuoco a cui anche del lancio di un’iniziativa diplomatica dell’Anp per la creazione di uno Stato di Palestina.
Ore 16.45 – LA TREGUA SARA’ ANNUNCIATA ALLE 18 ORA ITALIANA, ISRAELE NON CONFERMA
Secondo fonti palestinesi, Israele e le fazioni palestinesi hanno firmato l’accordo per un cessate il fuoco permanente, che conterebbe le condizioni di apertura dei valichi per Gaza sotto la supervisione dell’Autorità Palestinese. La tregua dovrebbe essere annunciata alle 18 ora italiana. Dalle autorità israeliane non è giunto ancora alcun commento.
Ore 18.45 – A GAZA POPOLAZIONE IN FESTA PER L’INIZIO DELLA TREGUA
Le strade di Gaza sono in queste minute piene di migliaia di persone che celebrano l’accordo di tregua duratura tra Hamas e Israele. Poco fa, prima dell’inizio del cessate il fuoco un funzionario israeliano aveva confermato l’accordo tra le fazioni palestinesi e Tel Aviv, aggiungendo però che nessuna delle richieste di Hamas è stata accettata: porto, aeroporto e rilascio dei prigionieri sono questioni – ha detto la fonte – che saranno discusse il prossimo mese.
Ore 19.30 – SCARSE INFORMAZIONI SUI TERMINI DELL’ACCORDO, QUESTIONI CUORE RINVIATE A SUCCESSIVI NEGOZIATI
Il presidente dell’Anp Abbas ha annunciato l’entrata in vigore dell’accordo di cessate il fuoco tra Israele e fazioni palestinesi in un messaggio televisivo, in cui ha ringraziato l’Egitto, il Qatar e il segretario di Stato Usa Kerry. Restano però dubbi sui termini della tregua, ancora non ufficializzati: si tratterebbe dell’estensione della zona di pesca, dell’apertura dei valichi di frontiera (non è chiaro in quali termini) e lo stop agli omicidi mirati di leader di Hamas da parte di Israele. Le altre questioni – la creazione di un porto e un aeroporto e il rilascio dei prigionieri palestinesi – sarebbero state rinviate a negoziati successivi, che dovrebbero partire tra un mese.
Hamas celebra l’accordo come una “vittoria della resistenza”, scrive uno dei leader dell’ufficio politico Abu Marzouq su Twitter.
Fonte aggiornata
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