Facile da immaginare che sarebbe successo anche questo, nell’Italietta che gioca al ribasso con il presente e il futuro delle nuove generazioni. Qualche giorno fa, un indagine della Guardia di Finanza di Bassano del Grappa (VI) ha portato alla luce un traffico di lavoro nero che si estendeva in tutt'Italia, e che coinvolgeva 2700 studenti delle superiori, molti addirittura minorenni.
Non si tratta di migranti, o di bambini del terzo mondo messi a lavorare per meno di quattro soldi, ma dei nostri figli e delle future generazioni (certo, quelle di serie B, non certo figli dell’alta borghesia).
Il tutto rientrava nell’ambito dell’alternanza scuola-lavoro, quel frutto del male inventato con la buona scuola totalmente a servizio delle imprese e alla svendita del mondo della formazione. Nella pratica, come si legge in un articolo di Leonard Barberi sul Corriere della Sera, gli istituti scolastici firmavano prima l’accordo con le aziende, dopodiché un intermediario si occupava di “piazzare” i ragazzi nei vari locali, ristoranti e alberghi soprattutto che necessitavano di manodopera a basso costo per supplire al boom estivo di lavoro.
Manodopera a basso costo, perché il mediatore riceveva 60 euro alla settimana per studente piazzato a svolgere compiti che non rientravano minimamente nell’ambito del programma “formativo”. Manodopera gratuita, perché agli studenti non venivano versati contributi, né rimborsati di alcunchè. Si tratta di di 2700 ragazzi, che dalle scuole coinvolte nel giro soprattutto al sud Italia (Lazio Campania, Puglia, Calabria e Sicilia) si sono trasferiti in diverse località del Trentino, Friuli, Veneto, Lombardia, Toscana, Umbria, Abruzzo, Puglia, Sicilia e Sardegna, per lavorare gratuitamente in virtù del loro “percorso formativo”.
Come dire... un sistema di continuità criminoso che percorre tutta la penisola, nessuno escluso. Per ora i denunciati per evasione fiscale (circa 200 mila euro di Iva evasa) e per somministrazione fraudolenta di manodopera sono sei, ma è forse bene ricordare chi sia il vero responsabile di questo giro criminoso che rende i lavoratori schiavi, siano essi italiani o migranti, giovani o vecchi. Un mondo della scuola che prepara i ragazzi a diventare schiavi, un mondo del lavoro che gioca al ribasso sui salari dei lavoratori per non parlare delle loro pensioni, un sistema di welfare praticamente inesistente.
La deresponsabilizzazione del governo di questo Paese, ormai supino alle direttive dell’Unione Europea, sta creando dei mostri che prima o poi, in qualche modo, esploderanno.
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