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27/03/2019

La Siria chiede un vertice d'urgenza all'Onu sul Golan

La Siria ha chiesto ieri al Consiglio di Sicurezza dell’Onu un incontro urgente che affronti la recente decisione statunitense di riconoscere le Alture del Golan come parte del territorio israeliano. Due giorni fa il presidente degli Usa Donald Trump ha confermato la sua decisione firmando un documento in cui Washington riconosce l’annessione israeliana del Golan (occupato da Tel Aviv durante la Guerra dei Sei giorni del 1967), nonostante la comunità internazionale e le risoluzioni delle Nazioni Unite lo ritengano territorio occupato.

In una lettera indirizzata alla presidenza del Consiglio (attualmente francese), la delegazione siriana ha chiesto un incontro “per discutere della situazione del Golan occupato siriano e della recente palese violazione (degli Usa) della risoluzione del Consiglio di sicurezza da parte di un stato membro permanente”. La presidenza francese per ora tace, tuttavia il Consiglio dovrebbe trattare questo tema oggi quando si riunirà per discutere sul rinnovo della missione di pace delle Nazioni Unite nel Golan (nota con l’acronimo Undof).

A criticare la scelta di Trump è ovviamente il partito libanese sciita Hezbollah, alleato dell’Iran e del presidente siriano Bashar al-Asad. Il suo segretario generale Hassan Nasrallah ha detto che l’unico modo per i siriani di riprendersi la loro terra e per i palestinesi di ottenere i “loro diritti legittimi” è attraverso la “resistenza”. Secondo Nasrallah, la mossa di Trump rappresenta un “punto di svolta fondamentale nella storia del conflitto arabo-israeliano”. “La sua decisione – ha aggiunto – dà un colpo mortale al cosiddetto processo di pace nella regione. Processo che si basa sull’idea di terra in cambio di pace”. Nasrallah ha poi invitato la Lega araba a compiere passi concreti al prossimo vertice arabo che avrà luogo alla fine del mese a Tunisi.

A contestare il riconoscimento di Trump sono anche 5 Paesi europei (Gran Bretagna, Francia, Belgio, Germania e Polonia) che hanno ribadito ieri come la posizione dell’Europa riguardo al Golan non sia affatto cambiata: le Alture, hanno sottolineato, sono territorio siriano occupato da Israele secondo quanto affermano le risoluzioni dell’Onu.

Non riconosciamo la sovranità israeliana sui territori occupati da Israele nel giugno del 1967, tra cui vi sono anche le Alture del Golan. Non le consideriamo parti del territorio d’Israele”, ha detto l’ambasciatore belga all’Onu Marc Pesteen affiancato dagli altri quattro suoi colleghi europei.

I cinque stati hanno poi espresso tutta la loro preoccupazione per le conseguenze politiche che tale riconoscimento potrebbe avere per l’intero Medio Oriente. Contrarietà alla recente decisione Usa è stata espressa anche da Russia, Cina, Indonesia, Sud Africa e Kuwait.

Alle critiche mossegli contro, Washington si è difesa affermando che ha agito in questo modo per resistere ad al-Asad e all’Iran. “Permettere il controllo delle Alture del Golan ai regimi siriani e iraniani vorrebbe dire chiudere gli occhi alle atrocità compiute da al-Asad e alla presenza maligna e destabilizzante dell’Iran nella regione” ha detto l’ambasciatore Usa all’Onu Jonathan Cohen. “Non ci può essere un accordo di pace – ha aggiunto – che non si occupi in modo soddisfacente dei bisogni di sicurezza d’Israele nel Golan”.

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