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25/03/2019

Ombre cinesi

di Alessandra Daniele

L’imperatore Xi Jinping è venuto in Italia a dare un’occhiata ai suoi nuovi possedimenti, e tutta la politica nostrana sullo sfondo è apparsa tristemente per quel patetico agitarsi di moschini della merda che è sempre stata.

L’Italia è una colonia (colonialista) che passa periodicamente da un padrone all’altro a seconda della convenienza, vera o presunta.

I suoi governanti di facciata non sono che passacarte, pataccari, squallidi traffichini interessati solo a concimare il loro orticello di voti, privilegi, tangenti, e like, capaci solo di fare la voce grossa con sfrattati e naufraghi, e lanciare qualche monetina (arroventata) dal balcone come il Marchese del Grillo, ridendo di chi s’affanna a raccattarle.

Quali sono le regole per chiedere il reddito di cittadinanza questa settimana? Non ha importanza, la settimana prossima cambieranno di nuovo.

Il capitalismo di Stato cinese è venuto a comprarsi l’Italia in saldo, però Unione Europea e Stati Uniti non molleranno facilmente la presa.

L’asse di Aquisgrana teme particolarmente che la Cina usi l’Italia come backdoor per invadere e controllare tutto il mercato europeo.

Gli USA, che ci spiano, temono particolarmente che i cinesi, spiando noi, possano spiare anche loro che spiano noi. E loro.

Entrambi i blocchi occidentali sanno bene che la belt della Belt and Road Initiative è concepita per strangolarli.

Il governo Grilloverde continuerà a recitare l’Arlecchino servitore di due padroni (anzi quattro, contando anche Putin) finché potrà. Poi finirà cotto al vapore.

È particolarmente grottesco (cioè italiano) che il governo che si definisce “sovranista” in realtà non sappia a quale potenza straniera svendersi prima.

Chiude i porti ai profughi, li svende ai miliardari: questa maggioranza ci tiene a dimostrare che non è razzista. È classista.

Non c’è da meravigliarsi che sempre meno italiani credano alla farsa del contratto Grilloverde, come dimostreranno anche i risultati delle elezioni in Basilicata.

Sono comunque ancora troppi.

Troppi credono ancora che votare possa servire a qualcosa.

La bandiera a cinque stelle che sventola oggi sulla penisola è quella cinese. E Mattarella approva.

Se i nuovi padroni d’Italia sostituiranno l’assemblea parlamentare con un teatrino delle ombre e delle sagome di cartone, nessuno s’accorgerà della differenza.

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