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29/03/2019

Prato respinge i fascisti, ma si piega ai diktat contro i palestinesi

La città di Prato, in poche settimane, è diventata protagonista di due avvenimenti che rivelano i lati peggiori di questo paese, e lo fanno in modo assolutamente trasversale.

Sabato scorso è stata respinta la provocazione dei fascisti di Forza Nuova che voleva sfilare per le vie della città. La provocazione fascista è stata fortemente rintuzzata da una riuscita mobilitazione popolare di massa.

Ma nella stessa Prato che pure si è rivelata democratica e antifascista si va consumando una discriminazione politica e razziale che meriterebbe una analoga risposta.

Il riferimento va al Festival “Mediterraneo Downtown” che si terrà dal 5 al 7 aprile nella cittadina toscana. Un festival che vorrebbe offrire un racconto diverso delle diverse sponde di una regione che si allunga dall’Europa all’Africa e al Medio Oriente.

La tre giorni è stata presentata mercoledì 27, durante una conferenza stampa a Palazzo Strozzi Sacrati a Firenze, sede della presidenza della Regione Toscana la quale, insieme al Cospe e al Comune di Prato e in collaborazione con Libera, Amnesty International e Legambiente, ne è stata fin dall’inizio promotrice.

Apprendiamo dalla stampa locale che gli organizzatori hanno annunciato che la palestinese Manal Tamini, madre di due giovani prigionieri politici palestinesi e zia della giovane attivista Ahed Tamimi, arrestata dagli israeliani e diventata icona internazionale della resistenza del popolo palestinese, è stata contattata per annullare la sua partecipazione al festival, onde “evitare equivoci su posizioni antisemite”. Una decisione che è stata pubblicamente apprezzata dall’assessore regionale Bugli.

Contro la presenza di Manal Tamimi si erano inalberati, in modo del tutto trasversale, i deputati di Forza Italia Stefano Mugnai e Erica Mazzetti e il saggista di area Pd, Fabio Panerai. E prima di loro l’ambasciata israeliana e tutta la rete di organismi filo-sionisti e filo-israeliani attiva nel nostro paese.

Sul palco del Festival si confronteranno scrittori come Tahar Ben Jelloun – autore del best seller “Il razzismo spiegato a mia figlia” – e Sandro Veronesi, il pratese che ha scritto, tra gli altri, “Caos calmo”.

Il Premio “Mediterraneo di pace” sarà conferito a Sihem Bensedrine, giornalista e presidente di una commissione costituzionale in Tunisia che raccoglie testimonianze delle vittime di tortura. Per il filone ‘economie mediterranee’ ci saranno la stilista di origini marocchine Hind Laram, e Ghapios Garas, imprenditore egiziano di una società di informatica,

Nel Festival “Mediterraneo Downtown” Manal Tamimi avrebbe dovuto partecipare ad un dibattito su “Per giustizia e per amore. La lotta delle donne per i diritti”, insieme con Ilaria Cucchi.

Ma in tutto questo parterre, si è scelto di tenere fuori una palestinese accusata dagli apparati ideologici israeliani per un vignetta. Occorre che gli organizzatori abbiano il coraggio di confessare che se Manal Tamimi fosse stata israeliana non le sarebbe stato revocato l’invito a partecipare.

E’ una vergogna e una discriminazione politica e razziale che la Prato che ha saputo respingere i fascisti solo qualche giorno fa, dovrebbe saper riscattare, anche in questa occasione.

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