L’Organizzazione mondiale della Sanità si attende una risalita del numero di morti per coronavirus in Europa tra ottobre e novembre che saranno mesi “più duri”. Ad affermarlo è stato il direttore per l’Europa dell’Oms Hans Kluge. “Diventerà più dura. A ottobre e novembre ci sarà una letalità più elevata”, ha dichiarato Kluge.
Secondo il direttore regionale l’aumento dei morti sarà legato alla ripresa della pandemia in Europa: “In questo momento capisco i Paesi che non vogliono sentire questo genere di cattive notizie”, ha detto l’alto funzionario dell’Oms.
Kluge ha messo in guardia anche coloro che pensano che la fine della pandemia coinciderà con la creazione di un vaccino: “Lo sento dire sempre: ‘il vaccino metterà fine all’epidemia'. No di certo”, e ancora “Non sappiamo se il vaccino sarà efficace in tutta la popolazione. Alcuni segnali che riceviamo rivelano che sarà efficace per alcune fasce e non per altre”, ha aggiunto spiegando che forse serviranno vaccini diversi.
“La fine di questa pandemia ci sarà nel momento in cui avremo imparato a vivere con questa pandemia e questo dipende da noi. E questo è un messaggio molto positivo”, ha affermato il rappresentante dell’Oms.
In Europa come è ormai evidente si sta registrando un serio aumento dei contagi di Covid-19, soprattutto in Spagna e Francia. Lo scorso venerdì sono stati raggiunti in Europa oltre 51mila nuovi contagi con livelli simili a quelli di aprile.
Per ora il numero dei morti rimane stabile e più basso del picco critico della primavera, con 400-500 decessi in media nei 55 paesi censiti dall’Oms per la regione europea nel suo complesso.
In Italia intanto ieri, lunedì, è calato il numero di nuovi casi di Covid: 1.008, contro i 1.458 di domenica, ma come sempre il lunedì registra le rilevazioni della domenica, quando si effettuano pochi tamponi, 45.309 (il giorno precedente erano stati 72.143).
Si tratta di meno della metà della media che ormai viaggia attorno ai 100mila test giornalieri. Il numero dei casi totali di contagio è salito così a 288.761. In aumento i decessi, 14 di lunedì contro i 7 di domenica, portandoli ad un totale di 35.624. Calano anche i guariti – 316 lunedì ed erano 443 domenica – e sono arrivati a 213.950.
Ma il dato più indicativo, o meno manipolabile, appare come sempre quello dei ricoverati, che risulta in crescita su tutta la linea: 2.122 sono ricoverati nei reparti ordinari (+80), 197 nelle terapie intensive (+10) e 36.868 in isolamento domiciliare (+588).
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