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12/12/2020

La schiacciante vittoria del 6 dicembre rafforza il Venezuela

La nuova crisi economica occidentale si è concretizzata in una crisi del ruolo degli Stati Uniti nell’economia internazionale, con gravi ripercussioni anche in ambito monetario, poiché il dollaro sta perdendo il ruolo di moneta di riferimento mondiale.

Per questo motivo, l’importanza della moneta nel processo di sostituzione delle egemonie mondiali non può essere sottovalutata. Siamo convinti, insieme a tanti studiosi critici ed eterodossi, che le criptovalute siano uno strumento per uscire dal dominio egemonico finanziario degli Stati Uniti, tenendo sempre presente che la sua indipendenza è un fenomeno temporaneo, e nei prossimi anni gli States e le organizzazioni sovranazionali indubbiamente cercheranno di controllarli con tutti i mezzi.

La domanda che ci siamo posti era se non sarebbe stata una strategia vincente, per gli Stati socialisti, essere i primi a controllare questa criptovaluta, usando le sue caratteristiche per opporsi all’imperialismo statunitense. In effetti, sia la Russia sia il Venezuela hanno adottato le proprie criptovalute statali principalmente per aggirare le sanzioni economiche imposte dall’Unione Europea e dagli Stati Uniti.

Le criptovalute giocano un ruolo fondamentale in un sistema che vuole liberarsi dal controllo delle banche centrali sul denaro. In effetti, alcuni studiosi sostengono che l’influenza del potere politico sulle banche centrali non si sia mai verificata, ma viceversa le banche centrali hanno influenzato i governi.

Dato il crescente utilizzo dell’esclusione finanziaria istituzionale nell’ambito della guerra politica e delle merci, sono state sollevate importanti aspettative sulla fattibilità di organizzare sistemi di pagamento non proprietari con tecnologia blockchain e sulla possibilità di utilizzare le criptovalute come valuta mondiale non ancorata al dollaro USA.

Attualmente il Venezuela è il primo paese ad adottare una criptovaluta di stato: il petro. Ed è anche il primo Paese al mondo per le sue riserve di petrolio, e quindi è sotto continuo e costante attacco da parte degli Stati Uniti, il cui obiettivo è cercare di prendere il potere per favorire i propri interessi economici, il controllo del materie prime e il proprio espansionismo geopolitico.

Il Venezuela è anche in una situazione di conflitto non solo con gli Stati Uniti, ma anche con l’Unione Europea, che ha imposto sanzioni convergenti ai blocchi economici, che hanno aggravato la difficile situazione economica del Venezuela a causa della continua aggressione dell’imperialismo statunitense, che si esprime in azioni militari e paramilitari, guerra economica, commerciale e monetaria-finanziaria.

In questo senso, il 14 dicembre 2019, il presidente Maduro ha ribadito le attuali condizioni per il consolidamento dell’integrazione latinoamericana, in commemorazione del 15esimo anniversario della creazione dell’Alleanza Bolivariana, avvenuta lo stesso giorno, nel 2004.

Le parole del presidente, rivolte ai principali gruppi sociali, sono state le seguenti: “Ho una fede e un ottimismo infiniti per il radioso futuro della Grande Patria. Sono tempi buoni e migliori affinché, con l’unione dei popoli e la forza spirituale dei nostri liberatori, possiamo avanzare verso il consolidamento dell’integrazione latinoamericana”.

La schiacciante vittoria del Grande Polo Patriottico del 6 dicembre rafforza le condizioni economiche e monetarie per il luminoso futuro della Grande Patria sulla base di un approccio più forte agli accordi ALBA e una collaborazione sempre più efficace di complementarità con i vari attori di un mondo multicentrico.

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