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12/03/2022

L’Onu investita dalla questione dei laboratori batteriologici Usa in Ucraina

La guerra in Ucraina sembra ormai convertirsi in una resa dei conti tra Russia e Stati Uniti su molti dossier rimasti fino ad oggi silenti.

Mentre infuriano i bombardamenti sulle città e le infrastrutture ucraine, è esplosa la questione dei laboratori batteriologici statunitensi che gli Usa avevano “esternalizzato” in Ucraina da più di dieci anni. Laboratori con agenti molto pericolosi che adesso pongono due seri problemi: quello di essere bombardati disseminando nell’aria agenti patogeni letali o quello di essere individuati e passare sotto il controllo della Russia.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha inviato alle autorità ucraine la richiesta di distruggere i laboratori, formalmente sulla base della prima delle due preoccupazioni. Ma potrebbe anche essere la seconda preoccupazione – individuazione e cattura dei laboratori Usa da parte russa – a far richiedere la distruzione dei laboratori.

Rispondendo alle domande della Reuters sul lavoro portato avanti con l’Ucraina prima e durante l’invasione russa, l’OMS ha affermato di aver collaborato per diversi anni con i laboratori ucraini per promuovere pratiche di sicurezza mirati a prevenire “il rilascio accidentale o deliberato di agenti patogeni”.

“L’organizzazione non ha specificato quando la raccomandazione sia stata formulata né ha fornito dettagli sui tipi di agenti patogeni o tossine presenti nei laboratori ucraini”, scrive ancora Reuters. Le dichiarazioni dell’OMS, precisa la Reuters, non fanno alcun riferimento alla guerra batteriologica. “L’agenzia ha affermato di incoraggiare tutte le parti a cooperare ‘per lo smaltimento sicuro e protetto di eventuali agenti patogeni e a richiedere assistenza tecnica secondo necessità’”.

Il Fatto Quotidiano, che a questo ha dedicato un ampio servizio, specifica che non esiste un censimento o una mappa ufficiale con tutti i laboratori del mondo – o anche solo dell’Europa – che lavorano con agenti patogeni che possono essere usati come armi biologiche.

“Gli agenti patogeni nei laboratori ucraini variano da struttura a struttura” afferma Robert Pope su The Bulletin of Atomic Scientists. Pope è il direttore del Cooperative Threat Reduction Program, un programma trentennale del Dipartimento della Difesa che ha aiutato a proteggere le armi di distruzione di massa dell’ex Unione Sovietica e a reindirizzare le ex strutture e gli scienziati delle armi biologiche verso sforzi pacifici.

Secondo Pope: “alcuni possono essere caratterizzati come fonte di preoccupazione nell’ambiente ucraino”. Come esempio, ha citato il virus della peste suina africana, che è altamente contagioso nei maiali e ha causato centinaia di focolai in Ucraina dal 2012. Alcuni laboratori, ha detto, possono contenere ceppi di agenti patogeni rimasti dal programma sovietico di armi biologiche, conservati in congelatori per scopi di ricerca”.

La Russia ha chiesto la convocazione del Consiglio di Sicurezza sulla questione dei laboratori batteriologici Usa in Ucraina. L’ambasciatrice Usa all’Onu, Olivia Dalton, ha replicato alle accuse della Russia, ma non ha smentito la notizia sulla presenza di laboratori batteriologici in Ucraina con la collaborazione Usa. Secondo Abc news, la Dalton ha affermato che “la Russia ha una storia ben documentata nell’uso di armi chimiche e ha mantenuto a lungo un programma di armi biologiche in violazione del diritto internazionale”, così come “ha un record di false accuse all’Occidente delle violazioni che la Russia stessa sta perpetrando”.

Eppure martedì scorso, il Sottosegretario di Stato americano per gli affari politici Victoria Nuland (ex ambasciatrice Usa in Ucraina durante “Euro Maidan”, ndr) testimoniando davanti al Comitato per le relazioni estere del Senato sull’Ucraina, ha ammesso che “l’Ucraina ha strutture di ricerca biologica” ed ha aggiunto che: “Stiamo lavorando con gli ucraini sul come possono impedire che uno qualsiasi di quei materiali di ricerca cada nelle mani delle forze russe se dovessero avvicinarsi”, ha detto la Nuland.

Usa Today riporta che i governi ucraino e statunitense hanno collaborato dall’agosto 2005 per “prevenire la proliferazione di agenti patogeni pericolosi e le relative competenze e per ridurre al minimo le potenziali minacce biologiche”.

L’agenzia ucraina Interfax-Ukraine ha riferito che nel maggio 2020 parte dell’accordo era volto a “modernizzare” i laboratori statali nelle regioni di Odessa, Kharkiv, Lviv, Kyiv, Vinnytsia, Kherson e Dnipropetrovsk. Questi sforzi includevano le riparazioni, l’aggiornamento delle attrezzature e l’acquisto di forniture.

Sempre secondo Interfax-Ukraine, il servizio di sicurezza dell’Ucraina ha detto che i laboratori, “finanziati dal bilancio statale, sono subordinati al Ministero della Salute e al servizio statale sulla sicurezza alimentare e la protezione dei consumatori“.

Alle bombe della guerra in Ucraina si va dunque ad aggiungere una bomba a orologeria tra Usa e Russia che da tempo aspettava di essere resa pubblica.

Qui di seguito un articolo sulla questione dei laboratori in Ucraina pubblicato sul sito specializzato Analisi Difesa.

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