Aggiornamento. Secondo l’inviato del Guardian, Daniel Boffey, Leopoli nel pomeriggio di oggi è stata colpita da tre missili, uno dei
quali è atterrato nei pressi della torre delle comunicazioni della
città.
Secondo il governatore della regione, Maxime Kozytsky almeno 5 persone sono rimaste ferite nell’attacco missilistico. I missili russi hanno colpito un quartiere a est, ma non si sa con precisione quali siano i danni causati.
Il fronte militare
Questa mattina le sirene anti-aereo hanno risuonato in diverse città: dalla capitale Kiev a Zaporizhia e Dnipro nel sud-est, fino a Kharkiv e a Sumy nel nord-est.
Il capo dello Stato maggiore della Difesa russo, Serghei Rudskoy, ha annunciato che i principali obiettivi della prima fase dell’operazione russa in Ucraina “sono stati completati” e che questo “consente di concentrare gli sforzi principali sul raggiungimento dell’obiettivo principale: la liberazione del Donbass”. Secondo Rudskoj, in Ucraina sono entrati al momento 6.595 mercenari e terroristi stranieri provenienti da 62 Stati, sottolineando che, in quanto non soggetti alle norme di guerra, “saranno eliminati senza pietà”.
La Russia ha reso noto il numero delle perdite tra i propri militari finora: 1.351 i morti e 3.825 quelli rimasti feriti. Secondo le fonti militari russe tra i soldati e i miliziani ucraini sarebbero oltre 14 mila i morti e circa 16 mila i feriti.
Dal canto loro le forze di difesa ucraine affermano di continuare a respingere gli attacchi delle forze armate russe sulla capitale Kiev. Secondo la nota della difesa ucraina, gli equipaggiamenti russi sono in “scarse condizioni tecniche” per via dell’utilizzo “negligente” e “il prolungato stoccaggio”, tutti fattori che stanno influenzando la capacita’ della Russia di “mantenere il ritmo di combattimento necessario e raggiungere l’obiettivo finale della guerra”.
Secondo il consueto rapporto dell’intelligence britannica, le truppe russe si stanno dimostrando riluttanti a impegnarsi in operazioni di fanteria su larga scala nelle città e preferiscono invece puntare sull’uso di bombardamenti aerei e di artiglieria per demoralizzare la difesa” ucraina.
Missili russi hanno colpito un centro di comando militare nella città di Vinnytsia, nell’Ucraina centrale, hanno riferito su Telegram funzionari di Kyev, aggiungendo che non era noto se ci fossero vittime.
La situazione a Mariupol
Nella città di Mariupol le forze armate russe e le milizie delle Repubbliche del Donbass sono da giorni dentro la città dove però si segnalano sacche di resistenza ucraine in alcuni quartieri abitati. Secondo Sergij Orlov, vicesindaco di Mariupol, in un’intervista su Sky Tg24 negli ultimi dieci giorni sono stati evacuati circa 60mila civili verso Zaporizhzhia ed altre città”. Un totale di 7.331 persone sono state evacuate oggi dalle città ucraine attraverso i corridoi umanitari: si tratta di più del doppio dei 3.343 che sono riusciti a fuggire ieri. Lo riferisce la Bbc online.
La vice prima ministra ucraina, Iryna Vereshchuk, ha affermato in un post online che 2.800 persone hanno lasciato la città assedia di Mariupol utilizzando mezzi di trasporto privati.
“La Russia non sta attaccando i civili nella città ucraina di Mariupol o in altre località ma seguendo le indicazioni del presidente Vladimir Putin di colpire solo siti militari” ha affermato dall’ambasciatore russo in Italia, Sergey Razov. “È necessario valutare con molta attenzione quanto sta accadendo a Mariupol – ha aggiunto Razov –. Per quel che riguarda la popolazione che è presente a Mariupol e nelle altre città, i militari russi stanno proponendo di aprire dei corridoi umanitari per consentire a queste persone delle aree. Dovreste sentire ambedue le parti e non seguire solo i messaggi propagandistici della parte ucraina”.
“Inizieremo un’operazione umanitaria con Grecia e Turchia per evacuare tutti coloro che vogliono lasciare Mariupol” ha annunciato il presidente francese Macron. “Lo faremo nelle migliori condizioni possibili, questa città di 400mila abitanti ne ha ormai 150mila che vivono in condizioni catastrofiche – ha aggiunto – Ci sono state discussioni concrete con il sindaco di Mariupol, lo facciamo in trasparenza con le autorità ucraine e il presidente Zelensky. E poi negozieremo con la parte russa. Avrò un colloquio con Vladimir Putin entro 48 ore per ultimare i dettagli”.
Lo stato dei negoziati
L’Ucraina ha affermato che i colloqui con Mosca sono “molto difficili” e ha promesso di non arretrare sulle sue richieste, a più di un mese dall’invasione della Russia.”Il processo di negoziazione è molto difficile”, ha detto il ministro degli Esteri Dmytro Kuleba. “La delegazione ucraina ha preso una posizione forte e non rinuncia alle sue richieste. Insistiamo, prima di tutto, su un cessate il fuoco, garanzie di sicurezza e integrità territoriale dell’Ucraina”, ha aggiunto.
La Russia ha dichiarato che non ci sono stati progressi sulle principali questioni politiche nei colloqui con l’Ucraina, a 30 giorni dalla campagna militare di Mosca. “Sulle questioni minori, le posizioni si stanno avvicinando ora, ma sulle questioni politiche principali stiamo effettivamente segnando il tempo”, ha detto l’aiutante del Cremlino Vladimir Medinsky ai giornalisti, hanno riferito le agenzie di stampa russe.
Biden evoca l’uso di armi nucleari
Anche il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha deciso di minacciare l’uso dell’arma atomica in risposta ad una potenziale escalation militare convenzionale in Ucraina. Lo scrive il “Wall Street Journal” citando fonti interne all’amministrazione.
Nel corso della campagna per le presidenziali del 2020, Biden aveva dichiarato che il solo proposito dell’arsenale nucleare Usa doveva essere quello di scoraggiare o di rispondere a un attacco atomico nemico. La nuova posizione, assunta questa settimana su pressione degli alleati della Nato, prevede che “il ruolo fondamentale” dell’arsenale nucleare statunitense sia quello di dissuadere attacchi atomici. Si tratta, scrive il “Wall Street Journal”, di una formulazione attentamente studiata per lasciare aperta la possibilità che le armi nucleari vengano usate in “circostanze estreme” per scoraggiare anche attacchi nemici convenzionali, biologici, chimici, forse anche informatici.
Nei giorni scorsi ad evocare il possibile uso delle armi nucleari in caso di minaccia alla sicurezza della Russia, era stato il portavoce del Cremlino, Peskov.
Il ministro della Difesa russo, Serghei Shoigu, nel corso di un incontro a Mosca, rende noto in un comunicato rilanciato dall’agenzia russa Interfax che: “Alla luce dell’operazione militare speciale, e’ necessario mantenere l’attuale tasso di forniture di armi avanzate, compresi i sistemi robotici e i mezzi di acquisizione delle informazioni e la guerra elettronica, nonche’, naturalmente, come sempre, i mezzi di sostegno materiale e tecnico, alle forze armate. Le priorita’ sono armi a lungo raggio guidate di precisione, hardware per l’aviazione e mantenere la prontezza al combattimento delle forze nucleari strategiche”.
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