A differenza dei media italiani, completamente assoggettati alla propaganda di guerra proveniente dagli Stati Uniti, vari media americani mantengono una linea indipendente e critica sull’informazione del conflitto ucraino, dando voce alle diverse opinioni all’interno del panorama politico, sociale ed economico degli Stati Uniti.
Questi media tra cui si annoverano il Washington Post, The New York Times e il New York Post, possono proporre una informazione indipendente dalla Casa Bianca e dal Pentagono grazie al Primo Emendamento della Costituzione che garantisce la libertà di religione, espressione, libertà di stampa e diritto di petizione.
A differenza dell’articolo 21 della Costituzione italiana, il Primo Emendamento è una legge superiore a qualsiasi decreto o legge che impedisce al Congresso e al Presidente degli Stati Uniti di applicare anche la più minima e sottile limitazione della stampa o il diritto dei cittadini di parlare liberamente e di esprime le loro idee anche sui media locali, nazionale e sulle piattaforme social.
Questo permette una buona pluralità dell’informazione anche in tempo di guerra.
Il New York Post, ha deciso di pubblicare la dichiarazione sulla guerra in Ucraina fatta dal D.S.A. – Democratic Socialist of America (Partito Social Democratico Americano) che il Faro di Roma propone qui la traduzione in italiano.
Tra i membri del D.S.A. vi sono il senatore democratico Bernie Sanders e Alexandria Ocasio-Cortez, oltre a vari altri senatori democratici.
Nel comunicato i Socialisti Democratici d’America hanno accusato “l’espansione imperialista” degli Stati Uniti e della NATO che, a loro avviso, avrebbero contribuito a innescare l’invasione russa dell’Ucraina e chiedono alla Casa Bianca di ritirare le truppe NATO e di porre fine all’espansionismo imperialista che ha posto le basi per questo conflitto.
A differenza della propaganda ideologica europea (e italiana in primis) sulla fine dello scontro di classe e delle dinamiche del capitalismo, negli Stati Uniti, Paese capitalista per eccellenza, i termini “scontro di classe”, “sfruttamento”, “capitalismo”, “oligarchia finanziaria”, “imperialismo”, hanno mantenuto tutta la loro validità e attualità e vengono usati come parametro per analizzare la politica interna ed estera americana.
Le dichiarazioni del D.S.A., diffuse anche da altri media americani, hanno provocato un terremoto politico all’interno del Partito Democratico.
L’ex membro del Congresso democratico di Staten Island, e veterano militare, Max Rose ha dichiarato in un tweet: “Sono profondamente preoccupato per la dichiarazione della D.S.A. che invita gli Stati Uniti a lasciare unilateralmente la NATO nel mezzo di un livello di aggressione russa sul continente europeo che non abbiamo più visto dalla Seconda guerra mondiale. Ora è il momento di raddoppiare le nostre alleanze, in particolare la NATO, per inviare aiuti economici e militari all’Ucraina e punire in modo completo la Russia con sanzioni paralizzanti e senza precedenti”.
Tom Suozzi, un democratico in corsa per il governatore, ha twittato in risposta: “Ben detto, @MaxRose4NY! Mi oppongo categoricamente alla dichiarazione della D.S.A. che invita gli Stati Uniti a lasciare la NATO. Dobbiamo sostenere la NATO, stare con l’Ucraina e opporci al bullismo di Putin”.
Il comunicato dei Socialisti Democratici d’America ha il merito di evidenziare che negli Stati Uniti, a differenza dell’Italia, non vi è un pensiero unico e totalitario sulla crisi e sul conflitto ucraino.
Ha inoltre evidenziato il pericoloso fanatismo dei falchi della guerra che si annidano all’interno della Casa Bianca e del Pentagono che vogliono a tutti i costi uno scontro totale con la Russia in cui, guarda caso, il teatro di guerra è nuovamente l’Europa a distanza di 83 anni dall’invasione nazista della Polonia.
Una presa di posizione equilibrata e realistica in quanto non si sono risparmiate le condanne sulla decisione di Putin di invadere l’Ucraina.
Questi media tra cui si annoverano il Washington Post, The New York Times e il New York Post, possono proporre una informazione indipendente dalla Casa Bianca e dal Pentagono grazie al Primo Emendamento della Costituzione che garantisce la libertà di religione, espressione, libertà di stampa e diritto di petizione.
A differenza dell’articolo 21 della Costituzione italiana, il Primo Emendamento è una legge superiore a qualsiasi decreto o legge che impedisce al Congresso e al Presidente degli Stati Uniti di applicare anche la più minima e sottile limitazione della stampa o il diritto dei cittadini di parlare liberamente e di esprime le loro idee anche sui media locali, nazionale e sulle piattaforme social.
Questo permette una buona pluralità dell’informazione anche in tempo di guerra.
Il New York Post, ha deciso di pubblicare la dichiarazione sulla guerra in Ucraina fatta dal D.S.A. – Democratic Socialist of America (Partito Social Democratico Americano) che il Faro di Roma propone qui la traduzione in italiano.
Tra i membri del D.S.A. vi sono il senatore democratico Bernie Sanders e Alexandria Ocasio-Cortez, oltre a vari altri senatori democratici.
Nel comunicato i Socialisti Democratici d’America hanno accusato “l’espansione imperialista” degli Stati Uniti e della NATO che, a loro avviso, avrebbero contribuito a innescare l’invasione russa dell’Ucraina e chiedono alla Casa Bianca di ritirare le truppe NATO e di porre fine all’espansionismo imperialista che ha posto le basi per questo conflitto.
A differenza della propaganda ideologica europea (e italiana in primis) sulla fine dello scontro di classe e delle dinamiche del capitalismo, negli Stati Uniti, Paese capitalista per eccellenza, i termini “scontro di classe”, “sfruttamento”, “capitalismo”, “oligarchia finanziaria”, “imperialismo”, hanno mantenuto tutta la loro validità e attualità e vengono usati come parametro per analizzare la politica interna ed estera americana.
Le dichiarazioni del D.S.A., diffuse anche da altri media americani, hanno provocato un terremoto politico all’interno del Partito Democratico.
L’ex membro del Congresso democratico di Staten Island, e veterano militare, Max Rose ha dichiarato in un tweet: “Sono profondamente preoccupato per la dichiarazione della D.S.A. che invita gli Stati Uniti a lasciare unilateralmente la NATO nel mezzo di un livello di aggressione russa sul continente europeo che non abbiamo più visto dalla Seconda guerra mondiale. Ora è il momento di raddoppiare le nostre alleanze, in particolare la NATO, per inviare aiuti economici e militari all’Ucraina e punire in modo completo la Russia con sanzioni paralizzanti e senza precedenti”.
Tom Suozzi, un democratico in corsa per il governatore, ha twittato in risposta: “Ben detto, @MaxRose4NY! Mi oppongo categoricamente alla dichiarazione della D.S.A. che invita gli Stati Uniti a lasciare la NATO. Dobbiamo sostenere la NATO, stare con l’Ucraina e opporci al bullismo di Putin”.
Il comunicato dei Socialisti Democratici d’America ha il merito di evidenziare che negli Stati Uniti, a differenza dell’Italia, non vi è un pensiero unico e totalitario sulla crisi e sul conflitto ucraino.
Ha inoltre evidenziato il pericoloso fanatismo dei falchi della guerra che si annidano all’interno della Casa Bianca e del Pentagono che vogliono a tutti i costi uno scontro totale con la Russia in cui, guarda caso, il teatro di guerra è nuovamente l’Europa a distanza di 83 anni dall’invasione nazista della Polonia.
Una presa di posizione equilibrata e realistica in quanto non si sono risparmiate le condanne sulla decisione di Putin di invadere l’Ucraina.
*****
Statements On Russia’s Invasion of Ukraine – Democratic Socialist of America
Statements On Russia’s Invasion of Ukraine – Democratic Socialist of America
I Socialisti Democratici d’America condannano l’invasione russa dell’Ucraina e chiedono l’attivazione immediata della diplomazia e la riduzione dell’escalation per risolvere questa crisi. Siamo solidali con le classi lavoratrici di Ucraina e Russia che senza dubbio sopporteranno il peso maggiore di questa guerra, e con i manifestanti contro la guerra in entrambi i paesi e nel mondo che chiedono una soluzione diplomatica.
Questa escalation estrema e asimmetrica è un atto illegale ai sensi della Carta delle Nazioni Unite e minaccia gravemente i mezzi di sussistenza e il benessere dei popoli della classe operaia in Ucraina, Russia e in tutta la regione. Sollecitiamo un cessate il fuoco immediato e il ritiro totale delle forze russe dall’Ucraina.
Non c’è soluzione attraverso la guerra o un ulteriore intervento. Questa crisi richiede un’immediata risposta internazionale contro la guerra che richieda una riduzione dell’escalation, la cooperazione internazionale e l’opposizione a misure coercitive unilaterali, militarizzazione e altre forme di rischio economico e militare che non faranno altro che esacerbare il bilancio umano di questo conflitto.
La DSA riafferma il nostro appello affinché gli Stati Uniti si ritirino dalla NATO e pongano fine all’espansionismo imperialista che ha posto le basi per questo conflitto. Chiediamo agli attivisti contro la guerra negli Stati Uniti e in tutto il mondo di opporsi a violente escalation, chiedere una soluzione diplomatica duratura e sottolineare la necessità cruciale di accettare tutti i rifugiati derivanti da questa crisi.
Gran parte dei prossimi dieci anni stanno diventando visibili attraverso questo attacco. Mentre i fallimenti dell’ordine neoliberista sono chiari a tutti, la classe dirigente sta cercando di costruire un nuovo mondo, attraverso una transizione distopica fondata sul militarismo, l’imperialismo e la guerra. I socialisti hanno il dovere di costruire un’alternativa.
Fonte
Nessun commento:
Posta un commento