Per tutto il pomeriggio il dispositivo propagandistico di Twitter ha tentato di limitare i danni lanciando varie supposizioni più o meno strampalate e tutte tese o ad accusare la Russia o a negare che sul volo ci fossero prigionieri in attesa di liberazione (tra le migliori: i 65 erano militari russi e non prigionieri ucraini; solo tre guardie? E come mai i prigionieri non hanno preso il controllo dell’aereo?; non c’era nessuno a bordo tranne l’equipaggio; il volo proveniva dall’Iran; il volo era un trasporto eccezionale per rifornire urgentemente di missili le batterie di S-300 russe che avevano finito i colpi) ma al momento una versione ufficiale, da parte ucraina, manca.
Per ora dobbiamo accontentarci del comunicato del Ministero della Difesa, dal quale risulta evidente che a Kiev (o a Washington o Londra) non si sono ancora messi d’accordo su una versione definitiva.
Nel comunicato, infatti, c’è tutto e il contrario di tutto. Fornisco una traduzione:
“Oggi si doveva tenere uno scambio di prigionieri, ma non ha avuto luogo.Dunque, prima si afferma di non sapere se a bordo vi fossero prigionieri, poi che la Russia non ha avvertito di lasciare libero un corridoio aereo come è stato fatto in passato (cosa che ovviamente l’antiaerea ucraina non avrebbe mai fatto, e giustamente, se il motivo della richiesta non fosse stato a vantaggio dell’Ucraina).
24 gennaio 2024
Secondo la parte russa, questo è successo a causa dell’abbattimento di un aeroplano russo Il-76, che si presume trasportasse i nostri prigionieri.
Al momento l’Ucraina non ha informazioni affidabili e complete su chi esattamente era a bordo dell’aereo, e in che numero.
Da parte sua, l’Ucraina ha ottemperato a tutti gli accordi per una corretta preparazione dello scambio. I militari russi catturati sono stati consegnati in tempo nel luogo designato per lo scambio, dove sono stati tenuti al sicuro.
Secondo gli accordi, la parte russa doveva assicurare la sicurezza dei nostri combattenti. Allo stesso tempo, la parte ucraina non è stata informata della necessità di garantire la sicurezza dello spazio aereo nell’area della città di Belgorod durante un certo lasso di tempo, come è stato ripetutamente fatto in passato.
L’Ucraina non è stata informata sul numero di veicoli, sugli itinerari e sulle modalità di consegna dei prigionieri. È noto che i prigionieri sono trasportati via aerea, su ferrovia e su strada.
Questo potrebbe indicare un’azione deliberata da parte della Russia mirata a creare una minaccia per la vita e la sicurezza dei prigionieri.
Fare atterrare un aereo da trasporto in una zona di guerra di 30 chilometri non può essere sicuro e dovrebbe in ogni caso essere discusso da entrambe le parti, perché altrimenti l’intero processo di scambio viene messo a rischio.
Sulla base di questo, potremmo star parlando di azioni pianificate e deliberate da parte della Federazione Russa che mirano a destabilizzare la situazione in Ucraina e a indebolire il sostegno internazionale per il nostro stato.”
Si dice che non si sa in che maniera i prigionieri vengono recapitati sul luogo dello scambio, poi che si sa che vengono portati via aria, ferrovia e strade, e da questo si ipotizza, con un salto logico che non si ritiene di dover spiegare, che è stata una manovra della Russia per attentare alla vita e alla sicurezza dei prigionieri, riconoscendo dunque implicitamente che a bordo i prigionieri c’erano.
Ammissione ulteriormente rafforzata dalla constatazione che non è sicuro fare atterrare un aereo da trasporto in zona di guerra, concludendo quindi che si è trattato di un’azione deliberata da parte della Russia per destabilizzare la situazione interna ucraina e toglierle sostegno internazionale.
Ognuno quindi può, per ora, scegliere il pezzo del comunicato che preferisce: non c’erano prigionieri a bordo; non ci hanno detto che c’erano prigionieri a bordo; hanno organizzato tutto in modo che abbattessimo l’aereo (senza naturalmente scrivere esplicitamente che l’aereo è stato abbattuto dalla contraerea ucraina) in modo da farci fare brutta figura.
Dal punto di vista diplomatico, la Russia non l’ha presa benissimo, e il fatto che per abbattere l’Il-76 nello spazio aereo russo sia stato utilizzato un sistema NATO (Patriot o IRIS-T che sia) non contribuisce a rasserenare la situazione.
Gli USA, pilatescamente, se ne lavano le mani. In conferenza stampa John Kirby ha detto che non ci sono abbastanza informazioni per poter commentare l’accaduto, anche se la mancanza di informazioni certe non mi pare gli abbia impedito, in passato, di pronunciarsi con molta fermezza un po’ su qualunque cosa.
La riunione del Consiglio di Sicurezza dell’ONU richiesta dalla Russia con procedura d’urgenza si terrà invece, per scelta della presidenza francese, venerdì. Magari ci sarà il tempo per produrre una versione non dico verosimile, ma almeno univoca.
EDIT: poco fa Zelensky ha dichiarato di avere convocato i vertici delle FFAA e dei servizi segreti, sia riguardo all’abbattimento che allo scambio dei prigionieri. La colpa di tutto è ovviamente data alla Russia, che ha giocato con la vita dei prigionieri e cerca di destabilizzare la società ucraina, e l’obiettivo è un’inchiesta internazionale.
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