Presentazione


Aggregatore d'analisi, opinioni, fatti e (non troppo di rado) musica.
Cerco

03/05/2025

Israele brucia ma bombarda nuovamente Damasco

In Israele, da mercoledì sono divampati diversi incendi boschivi in una vasta area di circa 20 km quadrati tra Gerusalemme e Tel Aviv conosciuta come Canada Park (sorto dove fino al 1948 c’erano tre villaggi palestinesi cancellati dalla pulizia etnica). Le autorità israeliane hanno fatto sapere che gli incendi sono stati in gran parte spenti ma hanno causato l’evacuazione di migliaia di persone in almeno quattro centri abitati, oltre che la chiusura dell’autostrada che collega Gerusalemme a Tel Aviv, una delle più importanti in Israele. L’origine degli incendi sarebbe stata individuata in alcuni villeggianti nel parco.

Curiosamente sui media occidentali abbiamo assistito prima a tentativi di accreditare la tesi della responsabilità degli incendi ai palestinesi – prendendo spunto da un appello postumo di Hamas a bruciare tutto come vendetta per Gaza – poi a espressioni di costernazione per la distruzione procurata dagli incendi in presenza però di un assordante silenzio per il genocidio dei palestinesi a Gaza.

Mentre bruciava, Israele non ha comunque esitato ad attaccare militarmente nei pressi del palazzo presidenziale della capitale siriana Damasco. Netanyahu ha giustificato il raid con l’impegno israeliano a proteggere i membri della comunità drusa. “Israele ha colpito la scorsa notte nei pressi del palazzo presidenziale a Damasco”, ha riferito Netanyahu in un comunicato congiunto con il ministro della Difesa Israel Katz.

“È un messaggio chiaro al regime siriano: non permetteremo che le forze siriane si schierino a sud di Damasco né che si verifichino minacce contro la comunità drusa”. L’attacco è il secondo sferrato da Israele contro obiettivi in Siria nell’arco di pochi giorni, in questo caso con il pretesto di violenze settarie tra i drusi e miliziani sunniti in atto sul territorio siriano.

L’attacco è un “chiaro avvertimento al regime siriano” ha detto ancora Katz secondo cui il nuovo leader siriano Al Sharaa “deve comprendere che Israele è determinato a impedire che venga fatto del male ai drusi in Siria. È suo dovere proteggere i drusi nella periferia di Damasco dagli attacchi dei rivoltosi jihadisti”. Il ministro israeliano ha quindi avvertito la leadership siriana che le forze israeliane “proteggeranno la comunità drusa da qualsiasi danno, per il bene dei drusi in Israele e la loro lealtà verso lo Stato”.

In realtà Israele sta approfittando del caos sorto in Siria dopo il rovesciamento di Assad per estendere i propri confini a danno del nuovo assetto siriano. “Israele cerca di sfruttare i drusi per creare conflitti interni in Siria” ha dichiarato ad Al Jazeera il leader druso libanese Walid Jumblatt. Anche la Turchia, considerata il più stretto alleato di Damasco, ha condannato l’attacco dei droni e ha accusato Israele di cercare di innescare ulteriori disordini nella regione.

Fonte

Nessun commento:

Posta un commento