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11/06/2025

Israele - Oggi si vota sullo scioglimento della Knesset. Governo Netanyahu a rischio

In Israele i leader dei partiti di opposizione si incontreranno questa mattina per prendere una decisione definitiva se presentare o meno il disegno di legge per lo scioglimento della Knesset.

Per legge, se il voto fallisce, i partiti dovranno attendere sei mesi prima di presentare un altro disegno di legge sullo scioglimento del parlamento israeliano.

Secondo l’emittente israeliana Kan, il presidente di Yisrael Beytenu, Avigdor Liberman, è determinato a far votare il disegno di legge, anche senza il sostegno dello Shas, che sta invece lavorando duramente dietro le quinte per rinviare il voto e impedire la caduta del governo Netanyahu.

I partiti di opposizione israeliani – Yesh Atid, Yisrael Beytenu, Unità nazionale e I democratici – la settimana scorsa avevano annunciato una mozione per sciogliere la Knesset con una votazione prevista per oggi, 11 giugno. L’eventuale approvazione della mozione porterebbe a elezioni anticipate, che devono tenersi entro cinque mesi dal voto del parlamento.

Attualmente il governo Netanyahu detiene otto seggi in più alla Knesset – composta da un totale di 120 deputati. Se la mozione venisse approvata e diventasse legge, sarebbe posta fine prematuramente alla legislatura e verrebbero indette le elezioni un anno prima del previsto.

L’annuncio dell’opposizione israeliana è arrivato dopo che i leader del partito ultraortodosso Ebraismo della Torah unito (Utj) hanno incaricato i loro deputati di presentare una proposta di legge per sciogliere la Knesset a causa della mancata approvazione, da parte della coalizione di governo, di una legge che esenta dalla leva militare gli studenti della yeshiva, le scuole religiose per lo studio della Torah.

Gli oppositori ortodossi della leva sostengono che essa paralizzerebbe l’insegnamento della Torah (il testo sacro ebraico) e porterebbe a una secolarizzazione di massa delle reclute ultraortodosse.

A seguito della presentazione della proposta, i due partiti ultraortodossi Ebraismo della Torah Unito e Shas – che detengono complessivamente 18 seggi alla Knesset – hanno annunciato che avrebbero lasciato la coalizione di governo e votato per lo scioglimento del Parlamento se l’esecutivo non avesse approvato la legge che esenta gli studenti della yeshiva dal servizio militare. Se i due partiti ultraortodossi si unissero all’opposizione, avrebbero abbastanza voti per sciogliere il Parlamento e indire elezioni anticipate.

Venerdì l’ufficio del premier Benjamin Netanyahu ha riferito di “significativi progressi” nei negoziati con i partiti ultraortodossi riguardo al progetto di legge sull’esenzione. Tuttavia, l’Utj ha successivamente dichiarato all’emittente israeliana “Kan” che i suoi deputati avrebbero comunque portato avanti la proposta di legge.

A partire da giugno 2024, uno dei principali obiettivi dei partiti ultraortodossi è la legalizzazione delle esenzioni dal servizio militare degli studenti della yeshiva. Un anno fa, infatti, l’Alta corte di giustizia ha stabilito che non esiste una base legale per questa pratica. La sentenza della corte ha indotto le Forze di difesa israeliane (Idf) a cercare di arruolare decine di migliaia di uomini precedentemente esonerati, anche se pochi si sono effettivamente arruolati.

Sono circa 80 mila gli studenti Haredi di età compresa tra i 18 e i 24 anni ritenuti idonei al servizio militare ma che non si sono arruolati. Le forze armate israeliane hanno dichiarato di trovarsi di fronte a una carenza di militari e di aver bisogno attualmente di circa 12 mila nuovi soldati.

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