L’Unione Europea ricatta il governo Letta ricordando che deve assolutamente procedere con le privatizzazioni, la spending review, il rientro dei capitali esportati all’estero e la rivalutazione delle quote della Banca d’Italia. Solo in questo caso l’Unione Europea consentirà all’Italia di mettere in campo investimenti senza conteggiarli nel calcolo del disavanzo strutturale.
Il commissario agli Affari economici e monetari, Olli Rehn, è stato ieri a Roma ed ha incontrato il ministro dell’Economia, Saccomanni. Al termine dell’incontro – e ciò non promette nulla di buono – Olli Rehn ha detto “sono fiducioso” che l’Italia “centrerà i suoi obiettivi di bilancio”. E se le indicazioni saranno rispettate, aggiunge, “è possibile attivare la clausola di flessibilità per gli investimenti produttivi”. Questo però, avverte, “sta nelle mani del governo”. Se i contrasti interni dovuti alle scorrerie di Renzi non produrranno scossoni irreversibili, il governo Letta già nei prossimi due mesi calerà la mannaia dei tagli della spesa, dei servizi e dei lavoratori pubblici e darà il via ad una nuova fase di privatizzazioni. Il commissario alla spending review, Carlo Cottarelli anticiperà il suo lavoro alla fine di febbraio. Quanto alle privatizzazioni, due giorni fa c’è stata una riunione a palazzo Chigi del Comitato che se ne occupa e altre riunioni saranno previste a breve
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