Il caso delle prigioni segrete della CIA in Polonia è esploso dopo un articolo pubblicato ieri dal Washington Post. Il giornale statunitense ha rivelato che l'agenzia statunitense avrebbe pagato 15 milioni dollari nel 2003 alla Polonia per installare il più grande "buco nero" della Cia per i prigionieri sospettati di essere di Al Qaeda al di fuori degli Stati Uniti. E proprio in Polonia Khalid Sheikh Mohammed , ritenuto “la mente” degli attentati dell'11 settembre ha subito ben 183 sedute di tortura con il waterboarding dopo la sua cattura.
Secondo il Washington Post, la CIA ha pagato l'agenzia di intelligence polacca 15 milioni dollari come ricompensa per l'installazione della prigione segreta a Stare Kiejkuty nel nord della Polonia. " In una fredda giornata all'inizio del 2003, due agenti di alto livello della CIA sono arrivati presso l'ambasciata degli Stati Uniti a Varsavia per prendere due grandi scatole di cartone, con 15 milioni di dollari in contanti, spediti dalla Germania attraverso un corriere diplomatico. I due uomini hanno messo i cartoni in una macchina che ha attraversato Varsavia fino alla sede dell'intelligence polacca " scrive il Washington Post.
Queste rivelazioni sono state descritte come "ridicole" e " degne di un copione hollywoodiano " da Leszek Miller , il primo ministro polacco. Per il senatore Jozef Pinior che sta seguendo da vicino la questione, queste rivelazioni sono, invece "compromettenti per la Polonia che si è comportata come una repubblica delle banane di fronte gli Stati Uniti. L'alto giudice polacco Andrzej Seremet, da parte sua ritiene che le rivelazioni del giornale americano sono "sensazionali, ma non necessariamente credibili".
Nel dicembre scorso, la Polonia aveva dovuto rispondere alla Corte Europea dei Diritti dell'Uomo (CEDU) alle accuse di un prigioniero palestinese e di uno saudita, che hanno denunciato di essere stati torturati sul suo territorio prima del loro trasferimento a Guantanamo. Entrambi i ricorrenti, Abu Zubaydah, un palestinese 42 anni, e Abd al - Rahim al- Nashiri, un saudita di 48 anni, chiedono la condanna di Varsavia per "trattamento inumano o degradante "e la privazione illegale della libertà".
Dinanzi alla Corte, il governo polacco ha rifiutato di commentare i contenuti del caso, nascondendosi dietro il “segreto istruttorio” essendoci ancora in corso un'inchiesta su questi fatti. Il procedimento era stato aperto dalla giustizia polacca nel 2008. A seguito di questa udienza, la Corte Europea ha rinviato la sua decisione ad una data non ancora specificata.
Sono stati in totale 54 i paesi (tra cui l'Italia) che hanno collaborato con la CIA nel suo programma di detenzione segreta e tortura di sospetti terroristi dopo gli attentati dell'11 settembre.
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