Quanti contratti essa abbia concluso per l’arrivo di navi gasiere al terminale.
Quanti contratti essa abbia
concluso con società disposte a utilizzare in “affitto” il terminale per
farvi arrivare proprie navi gasiere.
Quanti contratti essa abbia
concluso per la vendita del gas, che a quanto pare sarebbe stato
stoccato presso il terminale in attesa di acquirenti.
Quanti lavoratori sono stati assunti direttamente dalla OLT, quanti dalla società Ecos, quanti dalla società Fratelli Neri.
Infine chiediamo alla OLT se è
vero che l’amministratore delegato della IREN, comproprietaria della
OLT, ha dichiarato ai propri azionisti che i ricavi del rigassificatore
per il 2014 sono garantiti dallo Stato, cioè da un aggravio sulle
bollette del gas.
Ci auguriamo che la OLT vorrà rispondere
a queste poche e semplici domande perché se da una parte non possiamo
che constatare con soddisfazione che il terminale giace inoperoso,
evitando quindi la devastazione del mare e i rischi di incidente,
dall’altra riteniamo scandaloso che i costi di questo dissennato
progetto (circa 1 miliardo di euro) vengano fatti pagare ai
contribuenti.
Comitato contro il rigassificatore
Livorno 23/01/2014
Nota redazionale
Anche La Repubblica abbandona il rigassificatore ed è costretta a dire la verità: Il rigassificatore è al palo scatta l'ipotesi porta a porta.
Ora spunta l'ipotesi di un utilizzo
del rigassificatore nell'ambito della riconversione a gas delle navi.
Una prospettiva di lunghissimo periodo in cui addirittura ogni porto
dovrebbe avere un centro di stoccaggio del gas liquido arrivato con le
bettoline e un piccolo rigassificatore per poter rifornire le navi. La
realtà è un'altra: il rigassificatore è un flop totale a nostre spese. E
quando leggiamo queste ipotesi ci sembra di ascoltare in sottofondo il
rumore delle unghie aggrappate agli specchi
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