25/01/2014
Grecia: il Consiglio di Stato annulla i tagli…a polizia ed esercito
Il Consiglio di Stato di Atene, il massimo organo amministrativo del paese, ha emesso una sentenza contro i tagli applicati alle forze di polizia e all’esercito nel 2012 su indicazione della Troika – Commissione Europea, Banca Centrale Europea e Fondo Monetario Internazionale – creando così un buco di circa 500 milioni di euro nei conti pubblici del paese e facendo imbestialire i rappresentanti dell’Unione Europea. Attualmente i cosiddetti creditori internazionali del governo greco hanno bloccato il versamento di una ulteriore tranche di ‘aiuti’ destinati al ‘salvataggio’ della Grecia e la decisione del Consiglio di Stato non fa che aggravare le tensioni tra il governo ellenico e la troika.
La decisione del tribunale, secondo il quale i tagli salariali del 10% applicati ai poliziotti e ai soldati nel 2012 era inconstituzionale, in realtà non è stata resa pubblica ma comunque è stata confermata da alcune fonti governative e giudiziarie. Alcuni media hanno paragonato la mossa del Consiglio di Stato greco con quelle della Corte Costituzionale portoghese, che in più occasioni ha bocciato tagli e misure economiche decise dal governo di Lisbona sotto dettatura della Troika. Ma se nel caso portoghese la suprema corte aveva cancellato misure draconiane destinate a peggiorare la situazione di tutti i pensionati e i lavoratori dipendenti, nel caso greco sembra che a ricevere un trattamento di favore siano solo gli esponenti dei servizi di sicurezza e delle forze armate. In un paese dove il governo fa ricorso spessissimo alle forze di polizia contro chi sciopera e protesta, avranno pensato i giudici, non è il caso di penalizzare e fare arrabbiare i poliziotti. Ma la disparità di trattamento ha generato non pochi malumori nei sindacati del settore pubblico.
Proprio ieri i dipendenti statali della Regione dell’Attica – quella di Atene – hanno scioperato per quattro ore dal lavoro (dalle 10 alle 14) rispondendo all’appello del sindacato Adedy. La protesta è stata convocata contro la decisione del governo Samaras di proibire la manifestazione dell’8 gennaio scorso organizzata ad Atene nell’ambito delle proteste contro l’assunzione da parte della Grecia della presidenza di turno dell’Unione europea e per solidarietà nei confronti di Pavlos Antonopoulos, membro del Consiglio direttivo del sindacato, arrestato quel giorno dalla polizia perché partecipava alla dimostrazione. Intanto, anche i medici continuano nella loro battaglia contro i tagli alla sanità, ed hanno prolungato fino al 7 febbraio uno sciopero iniziato da settimane. La protesta si rivolge soprattutto contro la decisione del ministero della Sanità di mettere in mobilità circa 1.000 medici, misura ordinata dalla Troika.
Da parte sua il responsabile delle Finanze greco, Yannis Stournaras, ha affermato ieri che la Grecia ha fatto già l’80% della strada verso la salvezza economica anche se, ha detto, rimangono ancora molti sforzi da fare. Lo sanno bene i lavoratori e i pensionati che, a milioni, non sanno come arrivare alla fine del mese, per non parlare dei disoccupati che ormai rappresentano il 27,5% della popolazione attiva.
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